La grande scrittrice americana è morta ieri a New York. Aveva settantuno anni e da tempo combatteva contro la malattia con lo stesso spirito ostinato che l'aveva contraddistinta nelle numerose battaglie artistiche e politiche in cui si era impegnata. Dagli anni '60, dopo l'uscita dei saggi Contro l'interpretazione, la sinistra fece di lei una icona. Poi gli scritti militanti di Stili della volontà radicale e il reportage sul Vietnam, Viaggio a Hanoi, fecero viaggiare per il resto del mondo il suo giudizio sull'aggressività della politica americana. Anche i romanzi contribuirono al suo successo, ma la tentazione di tenersi stretta ai fatti della contemporaneità la fece tornare a indagare le immagini fotografiche e la storica alleanza dell'obbiettivo con le immagini di guerra. Di lei è stato detto che «era la donna più intelligente d'America», ma dopo l'11 settembre un suo editoriale sul New York Times aveva fatto sì che venisse associata ai peggiori nemici della bandiera: almeno di questo si vantava.
.....il manifesto 29122004
"..............Quando tornai ad ammalarmi di cancro, due anni fa, e dovetti smettere di lavorare a In America, ormai quasi terminato, un gentile amico di Los Angeles, che mi sapeva disperata e preoccupata di non poter mai più finire il libro, si offrì di prendere un periodo di aspettativa dal lavoro e di venire a stare con me a New York per tutto il tempo necessario a dettargli il resto del romanzo. E' vero, i primi otto capitoli erano pronti (cioè riscritti e riletti molte volte), avevo iniziato il penultimo e sentivo di avere in mente l'arco completo dei due capitoli finali, eppure... eppure dovetti respingere la sua offerta, per quanto generosa e commovente. Non fu solo per il fatto che ero già troppo confusa da dosi massicce di chemioterapici e di antidolorifici per ricordare che cosa avevo in mente di scrivere. Dovevo essere in grado di vedere che cosa avevo scritto, non semplicemente di sentirlo. Dovevo poter rileggere........."
IL MESTIERE DI SCRIVERE.
Scrivere e leggere, ovvero l'arte di perdere se stessi.
di Susan Sontag 18dicembre2000
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