12 marzo 2007

roma 10/03/2007



Meglio gay che opus dei.
Com’è divertente andare a roma a sbraitare contro il vaticano, non importa per quale motivo, è un piacere in sé che ha tutto un suo gusto innegabile.. in piazza Farnese un bel po’ di gente per un presidio stanziale di circa tre ore, sul palco rappresentanti di tutte le principali associazioni GLBT
(gay lesbiche bisessuali, transgender bla bla bla..) alcuni politici fintamente o veramente motivati e le solite coppie rassicuranti messe lì per dimostrare quanto siamo belli e buoni e per piacere dateci i nostri diritti non vedete che siamo innocui?
Diabete e melassa.
Coppia lesbica con scarpe a punta e stessa pettinatura stesse meches bionde stesso parrucchiere di sicuro (capelli un po’ lunghi e alla moda così ci distinguiamo sia dalle femministe drastiche che dai soft core anni ‘80), a dire quanto è bello fare la spesa insieme quanto ci amiamo quanto la nostra famiglia è vera e sacra e pura.
Coppia gay idem.
Tutti a convincere Mastella e Andreotti che il peccato non è reato e quasi quasi non è neanche più peccato in queste coppiette da mulino bianco, eteree e asessuate e noiose (ma che cazzo di gusto ci sarà mai a fare la spesa in due?!)Così magari ci fanno la carità di un finto PAX e ce ne stiamo buoni.
Ma non sarebbe meglio dire le cose come stanno? E salire sul palco per parlare di quanto siamo capaci di farci del male, di mentire di tradire di essere intolleranti e ipocriti ( solo i preti ci battono.forse.) e razzisti e crudeli. E nonostante questo come tutti quanti ci barcameniamo nelle nostre relazioni nelle nostre vite coi nostri amici creando legami e affetti il più delle volte squilibrati e problematici ma inevitabili e veri. Se solo la si smettesse con questa assurda ossessione dell’amore quando si parla di diritti e di leggi. E basta con la gente che chiede che i nostri amori vengano riconosciuti..da chi poi? E perché? Sarebbe sufficiente ricordarsi che essere omosessuali non è una scelta ma un dato di fatto e che anche i diritti devono essere un dato di fatto. Semplice.
Finchè cerchiamo di dimostrare quanto siamo buoni abbiamo perso.
Finchè ci sentiamo migliori degli altri (perché di questo si tratta, in fondo.. una specie di senso di superiorità intellettuale e fisica tanto piacevole e tanto falso) abbiamo perso.
Finchè parliamo di amore a sproposito senza ricordarci che il matrimonio e qualsiasi tipo di unione civile sono solo convenzioni giuridiche e sociali , abbiamo perso.
E.. last but not least.. finchè pensiamo che I diritti civili per le coppie di fatto siano una cosa che interessa solo la comunità GLBT e non un sacco di realtà strambe e variegate ma piene di quell’affetto che tanto decantiamo.. non andremo da nessuna parte.
Personalmente ieri a roma pensavo alla mia amica Laura, che ha quasi 60 anni e convive da cinque
col suo ometto rozzo ma buono che non ha nulla in comune con lei e che non la sposerebbe mai, perché di matrimonio ne ha avuto abbastanza, così lei non ha uno straccio di diritto se a uno dei due succede qualcosa.. mi domando che c’entra tutto questo col peccato con la lussuria con la passione che la chiesa tanto attacca a spada tratta o con l’amore sbandierato a vanvera. La vita è fatta di altre cose.
Mi domando perché tutta questa crociata sia diventata sterile e strumentalizzata e perché ci affanniamo tutti quanti a dimostrare di essere quello che non siamo, per compiacere persone ipocrite quanto noi.
Non sarebbe più onesto riconoscersi fragili, incasinati e imperfetti e pretendere diritti lo stesso?

sil_etta

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