29 aprile 2007


Second Life ovvero...il sonno della ragione genera cosa??

Genera un mondo virtuale, dove tutto è possibile.

In principio era l’AVATAR, il tuo Io virtuale, maschio femmina alto basso bello brutto come vuoi..

E poi vennero le città da costruire, con proprietà private da acquistare, soldi (linden dollar) da guadagnare e da spendere, da accumulare e da rubare, persone da conoscere con cui si può parlare, passeggiare, ballare, volare, beni infiniti da possedere e una scala sociale da salire in base ai soldi accumulati, al prestigio ottenuto,alle ore di permanenza online.

E gruppi musicali che comprano locali virtuali dove tenere concerti, e multinazionali che mettono in vendita merci che in realtà sono impulsi elettrici e tu le paghi dal tuo mondo reale e poi che bello ti metti le tue NIKE virtuali e vai a prendere la tua ragazza virtuale e te la scopi col cazzo virtuale (in vendita di varie misure, giuro!!)

Devo essere stata molto, molto fortunata nel mio analfabetismo tecnologico a non sapere nulla di tutto ciò fino a due settimane fa, perciò mi scuso per l’argomento datato (questa cosa è iniziata nel 2003, sei milioni si iscritti ad oggi) e me ne sto buona buona per non dire cose retoriche però vi prego fate un giro su questo sito.. così ci smezziamo lo strazio. E tenete a freno lo snobismo culturale, non sono solo disadattati ignoranti e subumani delusi dalla vita a frequentare second life, ma persone con neuroni intelligenti, cervelli svegli, che la loro first life potrebbero viverla benissimo facendo tutto quello che vogliono!

Non si discute sul fascino di una seconda opportunità di costruzione del sé.. senza sforzo, senza pericoli e senza imprevisti (madonna, che noia!) quello che è veramente incomprensibile è il riportare anche un mondo inventato alla struttura gerarchica e borghese regolata dai soldi e dalla proprietà privata, dal possesso di beni, dall’aspetto esteriore, dall’identità sessuale, dalla necessità di upgrades sociali ..ma perché?!! Appena ho saputo di questo bel mondo mi sono immaginata di essere una cosa tipo un pomodoro con sei piedi e le antenne che comunica rimbalzando su se stesso.. ma pare che questo non sia previsto..

E comunque al di là di tutto questo.. come si fa a stare seduti per ore davanti a uno schermo, immersi in una cosa senza odori, senza sapori, senza suoni senza consistenza? E tutte le cose belle della vita? Mi permetto:

baci - pioggia - odore dei libri - cioccolata - canzoni degli Smiths - gatto sulla pancia -
mani nella creta - brasato al vino rosso di Elisa - treno - baci - lenzuola pulite - odore del mare
ska - zaino sulle spalle - autostop - spezie indiane - musica irlandese - partire - baci

Meditiamo gente..meditiamo..

www.secondlife.com

sil_etta

23 aprile 2007

Associazione Peppino Impastato Cinisi - Casa Memoria

APPELLO DEL FORUM SOCIALE ANTIMAFIA - Cinisi

Il 9 maggio 2007, ventinovesimo anniversario della morte di Peppino Impastato, come accade tutti gli anni dal 1978, sarà un tradizionale momento d'incontro e di riflessione di tutte le realtà e i soggetti che si battono per costruire una nuova società libera dalla mafia, dalle prepotenze e dalle connivenze politico-mafiose e un'importante occasione di confronto per rendere ancora più efficace la lotta contro la mafia dal basso, che è diventata ormai irrinunciabile, visto che quella condotta dal mondo istituzionale mostra sempre più le sue debolezze e le sue falle.

Anche quest'anno vogliamo ricordare la figura di Peppino e il suo impegno creativo ed anticonformista contro il potere mafioso con una tre giorni, che vedrà alternarsi forum di discussione sull'importanza della lotta contro la privatizzazione dell'acqua e in difesa dell'ambiente; sulla fondamentale difesa dei diritti sul lavoro e il contributo dei sindacati nelle battaglie contro le speculazioni economiche e le infiltrazioni nel sociale della mafia; sul 1977, le radio libere e i trent'anni del nostro impegno: non mancheranno spettacoli teatrali e musicali, seguendo la linea-guida già tracciata da Peppino che tentava un risveglio delle coscienze tramite l'utilizzo di mezzi di comunicazione e contesti alternativi, come il circolo "Musica e Cultura" e "Radio Aut".

Questo nostro appuntamento avrà come obiettivo l'introdurre le numerose iniziative che avranno luogo durante il prossimo anno e che culmineranno il 9 maggio 2008, quando saranno passati trent'anni dall'assassinio di Peppino: in occasione del trentennale svolgeremo una nuova manifestazione nazionale antimafia a Cinisi, su esempio di quella tenutasi nel 1979, chiedendo la partecipazione di tutte le persone interessate a livello nazionale.

Come al solito, però, ci ritroviamo a non avere una lira, anzi un euro: abbiamo scelto anche stavolta di autofinanziarci, per garantire la nostra indipendenza e libertà, ma il programma rischia di saltare.

Ci appelliamo, di conseguenza, alla disponibilità degli amici, dei compagni, delle associazioni che vogliano manifestare la propria vicinanza dando anche un minimo contributo, partecipando ad una sottoscrizione per coprire le spese indispensabili, come la stampa dei manifesti, il noleggio dell'amplificazione e della sala cinematografica, le eventuali spese SIAE e del servizio di sicurezza e il rimborso per i relatori esterni convenuti.

Questo appello, però, non riguarda soltanto la richiesta di un aiuto per sopperire alla mancanza di fondi per le iniziative previste in questa edizione del forum: abbiamo un progetto "ambizioso" da realizzare l'anno prossimo, per ricordare Peppino a distanza di trent'anni dalla sua morte con un evento contro la mafia e per i diritti di tutti che abbia risonanza a livello nazionale; per realizzarlo, però, abbiamo bisogno del vostro sostegno.

Chi vuole partecipare può fare riferimento al conto corrente postale 26951889 intestato all'Associazione Culturale Onlus Peppino Impastato, Piazza Stazione 10 - 90045 Cinisi.

Altre coordinate: ABI: 07601 CAB:04600.


Forum Sociale Antimafia Felicia e Peppino Impastato.

14 aprile 2007


C’era una volta un sogno e questa è una favola triste.

Che parla di un uomo che si chiama Yang Wu e vive nella sua casa nella città di Chongquing. Questa casa è piccola e strana e forse scomoda e invivibile però lui la ama.
Un giorno la società immobiliare che possiede ormai mezza città e che si chiama Chongquing Zhengsheng Real Estate decide di costruire un centro commerciale proprio li.
E così Yang Wu dice no, io dalla mia casa non me ne vado.
Per anni si va avanti con trattative a parole poi succede un gran casino.
La società di costruzioni non vuole fermare i lavori e inizia a scavare un bel buco fino a che Yang Wu si ritrova ad undici metri da terra, su di un isola sospesa e pericolante, dove può salire solo con una lunga scala. E da qui combatte. Per tre mesi.
Si fa portare cibo e acqua e ci convince tutti che in quello che sta facendo ci crede. C’è così tanta passione nel suo stare barricato sapendo che in qualsiasi momento potrebbe cadere e cadere per metri o essere portato via da una ruspa. C’è così tanta convinzione che anche a non volersi fidare ti fidi lo stesso. I giornali di tutto il mondo ne parlano, a me questa storia me la racconta la mia dentista. E io mi emoziono tantissimo e penso ma guarda un po’ che storia meravigliosa e inaspettata e magica chissà cosa succederà. Chissà se ce la farà.
E poi arriva la primavera e io penso almeno non avrà freddo lassù e potrà sedersi sul metro quadrato di prato a guardare il vuoto al sole e sentirsi così bene e così ricco e così felice.

A questo punto inizio ad immaginare i finali:

Epico: Yang Wu si suicida nella sua casa prima che le ruspe la abbattano.
Surreale: Yang Wu fa caricare la baracca su un camion e se la porta a Londra dove è acclamato come un eroe e diventa baronetto come i Beatles onoris causa.
Romantico: Yang Wu continua a vivere per sempre felicemente sulla sua amata collinetta diventando il guru della città.
Realistico: Yang Wu dopo un po’ si stufa e lascia perdere..ma non dopo soli tre mesi di lotta!!

Ci sono poche storie ancora in grado di spezzarmi il cuore e questa me lo ha sfracellato. Lo confesso. Perché in realtà questo piccolo cinese ci ha preso pesantemente per il culo.

E adesso vi dico come va a finire.

Yang Wu vende la sua casa alla multinazionale e riceve in cambio un appartamento di 200 metri quadri con tutti i comfort al centro di Chongquing.

Così sia.

Che bravi quelli che ci avevano creduto, chissà quanti soldi ha fatto dopo aver sollevato tutto sto bordello.
Così mi domando ma lui ci aveva creduto per un po’ o si è preso in giro anche da solo o si è preso paura o non si è reso conto di quello che stava combinando o semplicemente ci è rimasto sotto col fascino della vita comoda borghese? O forse ha solo cambiato idea come Lindo Ferretti che mi diventa un catto coatto? Queste cose succedono. Inutile farsi domande. Se solo si fosse fermato in tempo.
Però la mia dentista non poteva fare il suo lavoro e starsene zitta?? così non me ne tornavo a casa tanto stupidamente felice, come se mi avessero fatto un così bel regalo e il mondo fosse improvvisamente un posto tanto bello..per poi collegarmi a internet e scoprire che questa storia è finita nel peggior modo possibile. Morte lenta, bugie, omologazione, silenzio stampa.
E perfidamente penso che se fosse stata una donna la protagonista il finale sarebbe stato diverso, magari un disastro ma diverso.. Cosa ci si poteva aspettare..

Ma no via.. anche il femminismo ha rotto le palle sono gli esseri umani che fanno cagare.

Lo avevo detto che era una favola triste. Spero che adesso siate tutti incazzati quanto me.

sil_etta

Se volete saperne di più:

www.worldmagazine.it (14 Aprile 2007)
www.corriere.it (16 Marzo 2007)
www.worldmagazine.it (4 Aprile 2007)
Inoltre consiglio vivamente il libro del siciliano La Cecla “Perdersi, l’uomo senza ambiente” ed.
Laterza. Illuminante e bellissimo. Molto in tema.

26 marzo 2007

Una proposta che non si può rifiutare….

Attenzione, l’Inferno c’è!
E tutti coloro che disconoscono Dio è lì che finiranno!
Dio è misericordioso, perdona chi ha peccato, ma solo se gli chiedi scusa personalmente.
Il medio evo non è mai finito.
Questo Papa, pur essendo altrimenti chiamato Santo Padre,
è sempre un uomo, bisognerebbe ricordarlo sovente.
Un uomo poco paterno, molto severo, che raramente dà consigli miti, che spesso punta il dito.
È un uomo, anzi un filosofo, molto colto si dice, che però rivolge i suoi messaggi, più simili ad anatemi, al popolo dei fedeli evidentemente meno acculturato, per così dire.
E sì, perché stento a credere che la forma elementare e arcaica con la quale proferisce verbo, riesca a colpire al cuore dei tanti potenti che peccano tutti i giorni, tutte le ore, tutti i minuti.
Non credo che Giorgetto Bushardo domani confessi pubblicamente tutte le sue nefandezze intimorito dalla prospettiva dell’Inferno, piuttosto medita di dichiarare guerra a Belzebù.
Non ce lo vedo proprio Silvietto, umile e pentito, mettere per iscritto tutte le sue malefatte e firmarle da Bruno Vespa davanti a milioni di telespettatori, perché la maledizione eterna lo attende.
E non riesco affatto ad immaginarmi Andreotti che, preso dal panico all’idea di trovare se stesso nell’aldilà e doverci convivere per sempre, si dichiara colpevole e rivela che la sua, in realtà, non è una gobba, ma una larva che ha occultato tutta la Verità, una memoria deforme che nasconde la Storia, il vaso di Pandora della Repubblica.
Insomma Paparatzi intimorisce i già timorati, mette in riga i già allineati, magari riesce pure ad avvertire qualcuno non avvisato, ma alla fine a cosa serve? A chi… serve?
Non serve agli atei, perché non fa nessun effetto sentir dire la stessa cosa per secoli.
Non serve ai cattolici, perché già si presuppone lo sappiano.
Non serve agli indecisi, perché non spiega nulla ma dà solo per scontato.
Magari ci si aspetterebbe qualcosa in più, di un altro spessore, da un filosofo colto nel nuovo millennio.
Invece no, la fede è mistero e cosissia.
Per quale motivo un uomo, oggi, dovrebbe credere in questo modo, accettando ciecamente questo Amore ricattante, o adori me o sei spacciato?
Perché credere in questo Amore che però sulla terra stenta a essere tale?
A cosa servono, dunque, le parole di Paparatzi?
A sottolineare la linea dura, senza concessioni, integralista, che ha scelto di intraprendere la chiesa di oggi?
Forse il suo auspicio è che si torni tutti un po’ più ignoranti, un po’ più massa belante nel timor di Dio.
Il fatto è che oggi ci sono paure tangibili, paure reali, che si possono vedere, sentire, toccare, a cui non serve credere perché si conoscono.
Il fatto è che sono troppi quelli che l’Inferno lo vivono già.
Il fatto è che sono troppe le storture in questo mondo, prevalgono al giusto.
Il fatto è che l’uomo non è che sia venuto poi così bene, visti i risultati.
Il fatto è che è difficile smentire tutto ciò e credere ancora nelle favolette vaticane.

Il fatto è che ci si sente presi in giro da questi potenti con la veste, raccomandati da Dio, che predicano amore, bontà, misericordia, umiltà
ma poi in testa c’hanno il camauro bordato di ermellino e siedono in poltrone lussuosissime e dall’alto del loro fasto pronunciano parole solenni.
L’elezione del papa, è una vera e propria battaglia politica, esistono correnti progressiste e correnti conservatrici nella chiesa.

Sono uomini, eletti da uomini, non da Dio, bisognerebbe ricordarlo sovente.


IlDis
cendente

24 marzo 2007

GiuperMarket '80

17 marzo 2007

Clemente Pastella

È lui il personaggio del momento, il pupazzo più in vista.
Di qualsiasi argomento si parli, viene fuori il suo nome.

E non importa che sia in positivo o in negativo, ciò che conta è la visibilità.

Ospitate a destra e a manca, che si parli di DICO, di intercettazioni, di alleanze politiche e di quant’altro, lui c’è. Pensavo, non a caso, di invitarlo a casa mia, per sapere cosa penso.

Si comincia a sentire davvero importante, anche lui come Silvietto, quando non gradisce l’interlocutore, si alza e va via.

Il Clementino per tutte le stagioni, gongola, sa che gli si sta apparecchiando la tavola per la grossa grassa gozzovigliata democristiana.

Il ritorno in grande stile del famelico Squalo Bianco (Balena, per i più sensibili).

Ci stanno lavorando da tempo e adesso par che l’ora s’avvicini, i numeri cominciano ad esserci, così come i nomi.

Il Vaticano in primis, l’Udc, l’ Udeur, l’Italia di mezzo, le due democrazie cristiane equamente spartite a sinistra e a destra, tre quarti di petali della Margherita, sicuramente qualche altro fuggiasco forzista, dissidenti vari ed eventuali, perfino Di Pietro e la sua Italia dei valori, nonché l’ Eterno Andreotti e i suoi discepoli, Bruno Vespa compreso, dunque, potrebbero fare scudo comune e partire per la crociata bianca, centrista e accentratrice.

Si aprirebbe così, la nuova era democristiana, con il suo piatto di maccaroni garantito a tutti, con quel rassicurante sottinteso invito a non preoccuparci di nulla che si pensa a tutto noi, abbassando al minimo il tono del dibattito politico alfine di sedare estremismi violenti e tornare finalmente a quel torpore confortante, con disimpegno e spensieratezza, lì lì sul dormiente, in pre-fase r.e.m., come una puntata della Famiglia Bradford, per capirci (chissà magari torna anche quella).

Non che adesso le cose siano così differenti e distanti: l’illegalità trionfa e governa, e non in senso lato, clientelismo, nepotismo, arroganza (e tanto tanto altro ancora siori!), in tal senso è uguale se non peggio, basti pensare che Don Giulio è sempre lì ed è ancora in grado di far cadere un governo.

Don Giulio c’era, c’è e… ci sarà.

Clementino, non può ambire al “c’ero”, ma “essendoci”, si gioca tutto sul “ci sarò”.

Nulla sembrerebbe cambiare.

La ricetta è sempre la stessa, basta rimpastellare il tutto, l’olio è quasi a temperatura e gli italiani sono pronti per la frittura.

L’alternativa non c’è o se c’è, chissà dove è seppellita.

Ci tocca rassegnarci, dunque, all’idea di vedere il faccione ceppalonico primadonneggiare sui futuri schermi del potere?

O forse è il caso di deciderci a cambiare canale?

Discensionale

12 marzo 2007

roma 10/03/2007



Meglio gay che opus dei.
Com’è divertente andare a roma a sbraitare contro il vaticano, non importa per quale motivo, è un piacere in sé che ha tutto un suo gusto innegabile.. in piazza Farnese un bel po’ di gente per un presidio stanziale di circa tre ore, sul palco rappresentanti di tutte le principali associazioni GLBT
(gay lesbiche bisessuali, transgender bla bla bla..) alcuni politici fintamente o veramente motivati e le solite coppie rassicuranti messe lì per dimostrare quanto siamo belli e buoni e per piacere dateci i nostri diritti non vedete che siamo innocui?
Diabete e melassa.
Coppia lesbica con scarpe a punta e stessa pettinatura stesse meches bionde stesso parrucchiere di sicuro (capelli un po’ lunghi e alla moda così ci distinguiamo sia dalle femministe drastiche che dai soft core anni ‘80), a dire quanto è bello fare la spesa insieme quanto ci amiamo quanto la nostra famiglia è vera e sacra e pura.
Coppia gay idem.
Tutti a convincere Mastella e Andreotti che il peccato non è reato e quasi quasi non è neanche più peccato in queste coppiette da mulino bianco, eteree e asessuate e noiose (ma che cazzo di gusto ci sarà mai a fare la spesa in due?!)Così magari ci fanno la carità di un finto PAX e ce ne stiamo buoni.
Ma non sarebbe meglio dire le cose come stanno? E salire sul palco per parlare di quanto siamo capaci di farci del male, di mentire di tradire di essere intolleranti e ipocriti ( solo i preti ci battono.forse.) e razzisti e crudeli. E nonostante questo come tutti quanti ci barcameniamo nelle nostre relazioni nelle nostre vite coi nostri amici creando legami e affetti il più delle volte squilibrati e problematici ma inevitabili e veri. Se solo la si smettesse con questa assurda ossessione dell’amore quando si parla di diritti e di leggi. E basta con la gente che chiede che i nostri amori vengano riconosciuti..da chi poi? E perché? Sarebbe sufficiente ricordarsi che essere omosessuali non è una scelta ma un dato di fatto e che anche i diritti devono essere un dato di fatto. Semplice.
Finchè cerchiamo di dimostrare quanto siamo buoni abbiamo perso.
Finchè ci sentiamo migliori degli altri (perché di questo si tratta, in fondo.. una specie di senso di superiorità intellettuale e fisica tanto piacevole e tanto falso) abbiamo perso.
Finchè parliamo di amore a sproposito senza ricordarci che il matrimonio e qualsiasi tipo di unione civile sono solo convenzioni giuridiche e sociali , abbiamo perso.
E.. last but not least.. finchè pensiamo che I diritti civili per le coppie di fatto siano una cosa che interessa solo la comunità GLBT e non un sacco di realtà strambe e variegate ma piene di quell’affetto che tanto decantiamo.. non andremo da nessuna parte.
Personalmente ieri a roma pensavo alla mia amica Laura, che ha quasi 60 anni e convive da cinque
col suo ometto rozzo ma buono che non ha nulla in comune con lei e che non la sposerebbe mai, perché di matrimonio ne ha avuto abbastanza, così lei non ha uno straccio di diritto se a uno dei due succede qualcosa.. mi domando che c’entra tutto questo col peccato con la lussuria con la passione che la chiesa tanto attacca a spada tratta o con l’amore sbandierato a vanvera. La vita è fatta di altre cose.
Mi domando perché tutta questa crociata sia diventata sterile e strumentalizzata e perché ci affanniamo tutti quanti a dimostrare di essere quello che non siamo, per compiacere persone ipocrite quanto noi.
Non sarebbe più onesto riconoscersi fragili, incasinati e imperfetti e pretendere diritti lo stesso?

sil_etta

11 marzo 2007

Vota Toto' Cuddaro


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