07 aprile 2006
30.05.2004
Privacy, come entrare negli elenchi di Forza Italia e non uscirne più
di Giovanni Visone
Un libretto azzurro, intitolato: «Far crescere il benessere, la sicurezza, la libertà. Questo è l’impegno che abbiamo assunto con gli italiani. Stiamo lavorando per mantenerlo». Firmato Silvio Berlusconi.
Tanti italiani se lo sono visto recapitare a casa in questi giorni. Insieme a una lettera del presidente del consiglio (su carta intestata Forza Italia) che inizia: «Tre anni fa Le ho inviato una lettera come questa per chiedere il Suo voto», E finisce con una richiesta di «apprezzamento» e «sostegno» per «continuare su questa strada».
Molti probabilmente (come quando tre anni fa ricevettero l’agiografica ed illustrata epopea del Cavaliere) non devono aver gradito il regalo. Alcuni avranno pensato: «Bene, è l’occasione giusta per rispedirlo indietro». Altri invece si saranno chiesti perché sia arrivato proprio a loro. La risposta si trova alla fine del libro. Fanno parte degli elenchi di destinatari acquisiti e «trattati anche mediante conservazione dal Movimento Politico Forza Italia». Un’operazione consentita dal Codice in materia di protezione dei dati personali promulgato il 30 giugno 2003 sotto il controllo del Garante per la Privacy . Ma a una condizione: la possibilità di richiedere in ogni momento l’immediata cancellazione dei propri dati da quella lista.
Come fare? Il libretto offre la possibilità di inviare un e-mail all’indirizzo: trattamento.dati.privacy@forza-italia.it. Semplice, no? Certo, peccato quell’indirizzo di posta elettronica non esiste. L’e-mail torna prontamente indietro: niente da fare. Ci potete riprovare quanto vi pare: sarete condannati a ricevere a vita i libretti forzisti.
Subito dopo l’indirizzo e-mail il libretto aggiunge: «Presso cui sarà disponibile l’elenco completo dei responsabili del trattamento dati di Forza Italia». Disponibile dove? Presso un indirizzo di posta elettronica? Impossibile. Allora si può provare a guardare sul sito. Ma non si trova niente. I responsabili del trattamento dati restano sconosciuti (la legge invece prevede che siano chiaramente indicati in ogni invio di materiale di propaganda).
Ma c’è di più. Forza Italia acquisisce e fa gestire le liste dei destinatari da una società, che vive proprio di questo, Cemit interactive media. Dovrebbe essere questa società, in sostanza, ad avere la responsabilità complessiva del trattamento dei dati (altra cosa però è l’elenco completo dei responsabili).
La nostra “mission”, si legge sul sito di Cemit , è «essere il partner ideale delle aziende, attraverso la comunicazione diretta, nella relazione con i propri clienti». Vale a dire? Nel caso della propaganda elettorale offrire vari servizi di list management, come un file telefonico composto da 17.900.000 famiglie italiane corredato di diversi variabili di selezione (dallo status socio-culturale al potere d’acquisto). O mettere a disposizione il database di Ricerca Italia, un progetto nato nel 1997 per la raccolta di nominativi e di informazioni di consumo attraverso la spontanea compilazione di un questionario (i questionari raccolti in 7 anni sono oltre un milione).
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