Tutti?
Nessuno?
Di sicuro ci sono due cose:
L'Innominabile non ha perso.
La confusione ha vinto.
Del resto, Aveva fatto i Suoi conti bene.
Apparentemente la legge sproporzionale Gli si è rilevato un boomerang, come anche il voto degli italiani all'estero, ma nella realtà, come Auspicava, la sconfitta non è Sua ma di tutto il Paese.
Un Paese che si è svegliato con una strana sensazione, intontito, umiliato.
Un Paese che capisco sempre meno, o forse che non sopporto più.
Un Paese che, in parte, se Lo merita, perché forse Gli somiglia.
Un Paese che non sarà governato, che si farà violento, che, alla fine piegato, probabilmente, tornerà nel caldo e riparato ventre della Balena Bianca.
Domani, non è più una domanda.
Domani è una risposta che non vorremmo sentire.
Respireremo sempre più un clima argentino, sempre più, questa sensazione ectoplasmica, questo sentirci invisibili, trasparenti, inconsistenti, si trasformerà in un dolore incomunicabile, un colpo della strega che ci costringerà a stare permanentemente proni, belanti come pecore, rassegnati all'ennesimo Stupro alla Dignità.
Domani, non è più una domanda.
Nessun "cosa accadrà?", dunque, perfavore.
Semmai "cosa possiamo fare, ancora, per evitare che accada?"
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