Del resto altri figuri inorganici s'apprestavano ad organicizzarsi, con cattopatriottismo a spartirsi il Paesello.
Così, tale Antonio detto il Veneto, impugnava la bacchetta e cominciava a dirigere l'Opa, ma nessuno gli disse che non si deve parlare ai musicisti durante l'esecuzione, tant' è che l'esecuzione veniva inflitta proprio a lui, trovato in flagrante a copulare con la sua stessa poltrona.
Intanto la Casa del Basso, già tormentata, si scopriva nuovamente in subbuglio, qualcuno gridava: "C'avete rotto il Fazio!", lo Basso in persona, invece, faceva du zompi a Tahiti e scansava il fosso.
Nel versante opposto, l'Unipolo, già in overdose di Mortadella, si spezzava il Grissino e scoppiava il Dilemmone: "Ma chi siamo, Manolo?". Si erano detti che se la montagna non andava da Maometto, Maometto l'avrebbe scalata e invece la montagna proprio addosso a loro è crollata!
A strofinarsi, sotto sotto, le mani, erano i DopoCristi, che paraculandosi l'intero Paesello, si facevano scudo col crociato e attendevano bavosi il ritorno in prima fila con l'ausilio del Papà di tutti, il cui nome è imprecisato, chi lo chiamava Dio, chi Giulio, il mistero permane in tal senso.
Cosa stava accadendo, dunque? I telespettatori cosa pensavano?
La pasta era scotta ma nessuno vi rinunciava e da lì a poco l'avrebbero promessa nuovamente.
Le scorregge erano tante, milioni di milioni, e spesso a raffica, i telespettatori erano impuzzati fino alla punta dell'ultimo capello ormai, c'era poco da fare, il fetore dominava sovrano, ciò nonostante l'Audience rimaneva altissimo.
Era questo il vero problema.
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