08 gennaio 2006

Storielle d'altri tempi

Avvenne che, al Basso più famoso di quel mondo, all'improvviso, suonò storta, l'intero apparato inorganico in frammenti: "Lo stereo non va più a palla!" se la disse e se la cantò.

Del resto altri figuri inorganici s'apprestavano ad organicizzarsi, con cattopatriottismo a spartirsi il Paesello.

Così, tale Antonio detto il Veneto, impugnava la bacchetta e cominciava a dirigere l'Opa, ma nessuno gli disse che non si deve parlare ai musicisti durante l'esecuzione, tant' è che l'esecuzione veniva inflitta proprio a lui, trovato in flagrante a copulare con la sua stessa poltrona.

Intanto la Casa del Basso, già tormentata, si scopriva nuovamente in subbuglio, qualcuno gridava: "C'avete rotto il Fazio!", lo Basso in persona, invece, faceva du zompi a Tahiti e scansava il fosso.

Nel versante opposto, l'Unipolo, già in overdose di Mortadella, si spezzava il Grissino e scoppiava il Dilemmone: "Ma chi siamo, Manolo?". Si erano detti che se la montagna non andava da Maometto, Maometto l'avrebbe scalata e invece la montagna proprio addosso a loro è crollata!

A strofinarsi, sotto sotto, le mani, erano i DopoCristi, che paraculandosi l'intero Paesello, si facevano scudo col crociato e attendevano bavosi il ritorno in prima fila con l'ausilio del Papà di tutti, il cui nome è imprecisato, chi lo chiamava Dio, chi Giulio, il mistero permane in tal senso.

Cosa stava accadendo, dunque? I telespettatori cosa pensavano?

La pasta era scotta ma nessuno vi rinunciava e da lì a poco l'avrebbero promessa nuovamente.

Le scorregge erano tante, milioni di milioni, e spesso a raffica, i telespettatori erano impuzzati fino alla punta dell'ultimo capello ormai, c'era poco da fare, il fetore dominava sovrano, ciò nonostante l'Audience rimaneva altissimo.
Era questo il vero problema.


IlDissenso continua...

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