11 gennaio 2007

Soliloquio en passant

Ciao vecchio amico! Non ci si parla da un pò... come butta da queste parti?
Cosa vuoi che ti dica, grazie a Dio tutto procede, scorre, non si ferma; non fai a tempo a indignarti e soffrire per una cosa che, et voilà, un'altra è pronta a superarla in obbrobrio.
Insomma, non si stagna in singole brutture, non ci si annoia soffermandosi su un unico male, abbiamo a disposizione un eterogeneo campionario di orrori che spazia in ogni settore della nostra vita sociale, non c'è che da scegliere quale ci fa stare peggio e adottarlo preventivamente come personale cancretto che garantisce un magnifico tragico trapasso a la page.
Si può dire, allora, che c'è talmente tanto da pensare che non c'è tempo per pensare a qualcosa?
Beh... fisicamente non ce la fai... 24 ore non bastano; tutt'al più, come dicevo, ci si può concentrare su un'unica porcheria, accudendola affinché ti distrugga per bene interiormente, togliendoti un'infruttuosa e inopportuna serenità.
Ci si potrebbe dividere i compiti, a ciascuno il cancretto sociale quotidiano che gli è più consono.
Si dovrebbe fare così, ma è difficile scegliere, posseggono tutti una forte attrattiva, solo pochi arrecano appena un tollerabilissimo mal di pancia, la maggior parte sono forieri di livore devastante, capaci di farti ammalare come si deve; i più interessanti sono quelli che addirittura ti costringono alla deriva paranoica, se non ai confini della fuorvianza mentale.
E tu? Sei riuscito a sceglierne uno?
Ma che te lo dico a fare, sono imbarazzato dalla scelta. Come al solito la confusione regna sovrana. Il caos è il mio mondo. Non riesco a indirizzarmi verso uno piuttosto che l'altro, tutti in qualche modo mi infliggono lo stesso dolore, tutti sembra si curino di ammalarmi in armonico equilibrio deflagrante.
Troppa generosità, ne sono commosso.
Stai attento a non diventare ingordo, è un rischio che corri...
Lo so, ma è un rischio che va corso...
Pensaci: c'è un papa che, con tutto quello che avrebbe da fare, ogni tre giorni tuona sui pacs, temendoli più di ogni cosa; ci sono cafoni d.o.c. come Giorgetto Cespuglio o RasPutin (da noi vi fu il Bassotto, a suo tempo) che detengono un potere in grado di tenere sotto scacco l'assetto geopolitico ed economico mondiale; ci sono guerre che non smettono e piccole guerre che crescono; ci sono stragi che non hanno colpevoli ma solo morti cui non viene restituita dignità; c'è un parlamento che somiglia sempre più ad un'associazione a delinquere; c'è sangue corrente con cui lavarsi ogni giorno; economia a pezzi, precariato, moralità a ribasso e ..... mi fermo qui, è facile capire che l'elenco è lunghissimo.
Come si può resistere a tutto questo ben di Dio?
Effettivamente è irresistibile...
Forse c'è qualcosa che rompe quell'esiziale equilibrio, procurandomi un dolore quasi inarrivabile: la gente.
L'appiattimento dei cervelli, l'omologazione, la demenza emancipata, l'oblio morale; la gente ormai non capisce più un cazzo, vive (o meglio sopravvive) un'esistenza narcotizzata, ovattata...
Stai dicendo che il male peggiore è la gente? Che forse è il tuo male preferito?
Sto dicendo che la vera cancrena, il virus letale, la macchina malriuscita, l'esperimento fallito, è l'essere umano, il male d'ogni tempo.
Sono io, il mio male preferito.
Questo immarcescibile ottimismo è la dote che ho sempre amato in te.
Grazie, lo so.

IlDisio

1 commento:

Anonimo ha detto...

è un soliloquio davvero rumoroso...esattamente come quello nella mia testa, ma, io che credo nella non violenza (mi dico alla fine) come diavolo faccio a cambiare la situazione? a volte...penso davvero che l'unico mezzo per far smettere questo "soliloquio" sia usare gli stessi mezzi contro chi mi procura questo caos mentale, e frustrazione..e contro l'imbecillità dilagante..o forse è solo anestesia..there's somebody out there??