30 agosto 2006

A 20, colpita e affondata

L'aveva detto lui stesso il giorno della storica inaugurazione (dopo 35 anni) di un nuovo tratto dell'autostrada Palermo-Messina (la A20).
Il 21 dicembre 2004 dopo la benedizione dell'arcivescovo di Palermo, il cardinale De Giorgi, ed il taglio del nastro tricolore insieme a Cuffaro, Lunardi, Prestigiacomo e Micciche' (che di piste, si sa, e' un intenditore), al passaggio della prima auto, una Punto blu,
l'allora presidente del consiglio raccomando': "Su questa autostrada andate piano".
Ad aver fretta, invece, era proprio lui che non vedeva l'ora di annoverare fra i suoi successi di buon governo l'apertura di quella che e' diventata l'autostrada piu' contestata d'Italia.
"Situazioni distribuite e concentrate di grave pericolo" e' il verdetto che due tecnici palermitani consulenti del procuratore di Mistretta hanno emesso. Il procuratore, Ettore Costanzo, il 29 agosto 2006 a conclusione delle indagini preliminari ha ravvisato quindi che "non sussistevano i requisiti minimi di garanzia della sicurezza della circolazione".
Assenza degli standard di sicurezza in particolare nelle gallerie dove mancano gli aereatori, le vie di fuga, le colonnine SOS, l'illuminazione e dove i semafori e il telecontrollo sono inattivi, questo il contenuto della relazione dei tecnici che hanno anche evidenziato il gran numero di cantieri aperti che costringono, specie nel tratto Castelbuono-Furiano, a innumerevoli gimcane e restringimenti di corsia.
Spicca un primato tutto siciliano (in questi casi non manca mai): e' la prima autostrada (al mondo?) ad avere una rampa d'accesso direttamente nella corsia di sorpasso (lo svincolo di Furiano).
Il bilancio e' di otto indagati per attentato alla sicurezza stradale e falso in atto pubblico e coinvolge rappresentanti dell'Anas, del consorzio per le autostrade siciliane e della Technital la ditta che ha progettato il ponte e ne ha diretto i lavori.

iZ

Nessun commento: