23 agosto 2006

Lavorare con lentezza

"Se prima eravamo in due a ballare l'Alligalli adesso..." sembra essere la colonna sonora ideale di questi ultimi mesi.
Dalle recenti consultazioni elettorali in poi, da destra e da sinistra il coro sembra essere unanime: Questa sinistra fa schifo e sta facendo quasi peggio del precedente governo.
Ma attenzione.
Considerando che la classe dirigente italiana (politica ed economica) e lontana dal poter essere definita decente, che una rivoluzione dal basso (in italia?) e pressoché improponibile e considerando poi l'ultimo ventennio dominato dalla gens televisivo/berlusconiana, quello che ci si puo' aspettare e' un lento, lento, lento ma proprio lento cambiamento.
D'altronde dopo una sonora sbronza, l'indomani, come ci si sente? Leggermente meno peggio!!
Ed e' questo che dobbiamo aspettarci. Il male minore, almeno per il momento. E' triste dirlo ma siamo la generazione del male minore. E' inutile aspettarsi di piu', non ci sono le condizioni oggettive.
Anche perche' piu' ci si aspetta da questa sinistra e piu' si rimane delusi. Delusione su delusione alle prossime elezioni (che potrebbero non essere cosi' lontane) ci ritroveremo il berlusca a Palazzo Chigi.
Consideriamo poi i primi cento giorni del governo di destra, al confronto Prodi sembra Che Guevara.
Pero', c'e' un pero'. Il cambiamento, anche se molto lento, deve esserci, e noi dovremo esserne i protagonisti. Nei nostri posti di lavoro, nelle nostre case, con i nostri figli e amici dobbiamo essere artefici di questo lento ma ineluttabile cambiamento.
Si guarda spesso a Zapatero e a quello che sta facendo in Spagna.
Bene, guardiamo anche cosa fanno gli spagnoli.

iZ

p.s.
non posso non pensare a Marcos ed a quello che cercano di realizzare i messicani in Chiapas. E pensare che le loro comunita' autonome hanno preso il nome di Caracoles che in spagnolo significa Lumache

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