Poco personalizzabile, codice farraginoso che spesso da errori di visualizzazione, una miriade di persone che non fa altro che scambiarsi impersonali "grazie per l'add" o "grazie per la request", pero' ci sono tutti e quindi bisogna esserci.
Sto parlando di MySpace sito statunitense orientato principalmente alla socializzazione a distanza che dal 2003 ad oggi ha raccolto piu' di 66 milioni di utenti.
Al quarto posto nel mondo per numero di visitatori si rivolge principalmente a giovani tanto che negli Stati Uniti l'87% degli utenti iscritti costantemente collegati ha un'eta' compresa tra i 12 e i 17 anni.
Grandi numeri quindi che hanno attirato l'attenzione del magnate dell'informazione planetaria Rupert Murdoch che nel 2005 l'ha acquistata sborsando 587 milioni di dollari.
Ma non e' stato il solo ad accorgersi del fenomeno, fatto sta che negli usa, e non solo, il social network, cosi' si chiama, e' stato messo sotto accusa definito come "ritrovo protetto per criminali, pedofili e maniaci sessuali" tanto che MySpace e' stata costretta a cancellare 200.000 utenti che diffondevano materiale pedopornografico o che utilizzavano la messaggeria istantanea e gli altri strumenti messi a disposizione per contattare minorenni.
Come succede sempre in questi casi la societa' si tira fuori da ogni responsabilita' anche perche' il sistema prevede varie misure per prevenire abusi di questo tipo, ma si sa' (ed in italia lo sappiamo bene cosa succede con la compagnia telefonica pubblicizzata dar pecora, la 3, ed i materiali pornografici diffusi, come evidenziato in questa inchiesta giornalistica di Report) dicevo si sa' che in certi casi le suddette fanno orecchie da mercante, visti anche gli utili di 47 milioni di dollari dell'ultimo anno.
Eppure l'idea di partenza del fondatore Tom Anderson era nobilissima, permettere a band musicali emergenti ed indipendenti di avere una maggiore visibilita'. Ma prima la diffusione a macchia d'olio e l'implementazione di nuovi servizi e poi l'acquisizione di Murdoch ne hanno definitivamente stravolto la missione.
Trascinati nella bufera anche siti analoghi sorti sull'onda del successo di MySpace come Friendster, Facebook ed altri.
Ai musicisti in erba non resta che cercare servizi analoghi ma piu' specifici quali LastFM, Amplifeye, l'italiana Miuzik, etc.
iZ
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