29 aprile 2006

a day with

23 aprile 2006


kun'z
*******************OFF - AIR******************

19 aprile 2006

appello c.p.t.

_ il manifesto_ KUN'Z

17 aprile 2006

E' Nato LoStalliere

E' un blog del Vondelteam con articoli tradotti dalla Stampa del Regno Unito. Un primo articolo pubblicato sul dopo elezioni.
www.lostalliere.blogspot.com

11 aprile 2006

Era Già Tutto Previsto

Chi ha vinto?

Tutti?

Nessuno?

Di sicuro ci sono due cose:

L'Innominabile non ha perso.

La confusione ha vinto.

Del resto, Aveva fatto i Suoi conti bene.

Apparentemente la legge sproporzionale Gli si è rilevato un boomerang, come anche il voto degli italiani all'estero, ma nella realtà, come Auspicava, la sconfitta non è Sua ma di tutto il Paese.

Un Paese che si è svegliato con una strana sensazione, intontito, umiliato.

Un Paese che capisco sempre meno, o forse che non sopporto più.

Un Paese che, in parte, se Lo merita, perché forse Gli somiglia.

Un Paese che non sarà governato, che si farà violento, che, alla fine piegato, probabilmente, tornerà nel caldo e riparato ventre della Balena Bianca.

Domani, non è più una domanda.

Domani è una risposta che non vorremmo sentire.

Respireremo sempre più un clima argentino, sempre più, questa sensazione ectoplasmica, questo sentirci invisibili, trasparenti, inconsistenti, si trasformerà in un dolore incomunicabile, un colpo della strega che ci costringerà a stare permanentemente proni, belanti come pecore, rassegnati all'ennesimo Stupro alla Dignità.

Domani, non è più una domanda.

Nessun "cosa accadrà?", dunque, perfavore.

Semmai "cosa possiamo fare, ancora, per evitare che accada?"


IlDisgustato

08 aprile 2006

ultimo sabato...nonchè penultimo giorno di questa interminabile...triste...arrogante...antidemocratica legislatura
(ge)

p.s. qualcuno ha capito come funziona il premio di maggioranza al senato?
scusate se mi permetto di fare un appello ma al senato i partiti coalizzati devono superare la soglia del 3% per poter ottenere dei seggi...se non raggiungono il 3% sono scartati....perciò se ci piace un partito piccolo piccolo perchè ha in lista dei candidati intelligeti.....forse il nostro voto potrebbe andare disperso!!!
davvero .... mi permetto di suggerire implicitamente una riflessione solo perchè se vince ancora il centro destra porterà a termine il progetto di distruzione della dignità umana e non possiamo permettercelo.

07 aprile 2006


30.05.2004
Privacy, come entrare negli elenchi di Forza Italia e non uscirne più
di Giovanni Visone

Un libretto azzurro, intitolato: «Far crescere il benessere, la sicurezza, la libertà. Questo è l’impegno che abbiamo assunto con gli italiani. Stiamo lavorando per mantenerlo». Firmato Silvio Berlusconi.

Tanti italiani se lo sono visto recapitare a casa in questi giorni. Insieme a una lettera del presidente del consiglio (su carta intestata Forza Italia) che inizia: «Tre anni fa Le ho inviato una lettera come questa per chiedere il Suo voto», E finisce con una richiesta di «apprezzamento» e «sostegno» per «continuare su questa strada».
Molti probabilmente (come quando tre anni fa ricevettero l’agiografica ed illustrata epopea del Cavaliere) non devono aver gradito il regalo. Alcuni avranno pensato: «Bene, è l’occasione giusta per rispedirlo indietro». Altri invece si saranno chiesti perché sia arrivato proprio a loro. La risposta si trova alla fine del libro. Fanno parte degli elenchi di destinatari acquisiti e «trattati anche mediante conservazione dal Movimento Politico Forza Italia». Un’operazione consentita dal Codice in materia di protezione dei dati personali promulgato il 30 giugno 2003 sotto il controllo del Garante per la Privacy . Ma a una condizione: la possibilità di richiedere in ogni momento l’immediata cancellazione dei propri dati da quella lista.
Come fare? Il libretto offre la possibilità di inviare un e-mail all’indirizzo: trattamento.dati.privacy@forza-italia.it. Semplice, no? Certo, peccato quell’indirizzo di posta elettronica non esiste. L’e-mail torna prontamente indietro: niente da fare. Ci potete riprovare quanto vi pare: sarete condannati a ricevere a vita i libretti forzisti.
Subito dopo l’indirizzo e-mail il libretto aggiunge: «Presso cui sarà disponibile l’elenco completo dei responsabili del trattamento dati di Forza Italia». Disponibile dove? Presso un indirizzo di posta elettronica? Impossibile. Allora si può provare a guardare sul sito. Ma non si trova niente. I responsabili del trattamento dati restano sconosciuti (la legge invece prevede che siano chiaramente indicati in ogni invio di materiale di propaganda).
Ma c’è di più. Forza Italia acquisisce e fa gestire le liste dei destinatari da una società, che vive proprio di questo, Cemit interactive media. Dovrebbe essere questa società, in sostanza, ad avere la responsabilità complessiva del trattamento dei dati (altra cosa però è l’elenco completo dei responsabili).
La nostra “mission”, si legge sul sito di Cemit , è «essere il partner ideale delle aziende, attraverso la comunicazione diretta, nella relazione con i propri clienti». Vale a dire? Nel caso della propaganda elettorale offrire vari servizi di list management, come un file telefonico composto da 17.900.000 famiglie italiane corredato di diversi variabili di selezione (dallo status socio-culturale al potere d’acquisto). O mettere a disposizione il database di Ricerca Italia, un progetto nato nel 1997 per la raccolta di nominativi e di informazioni di consumo attraverso la spontanea compilazione di un questionario (i questionari raccolti in 7 anni sono oltre un milione).

Edit

vi segnalo questa utile guida del centro nuovo modello di sviluppo




Il mercato dell’abbigliamento è inondato da prodotti diversi per colore, stile, marca e qualità, ma quasi tutti uguali per le condizioni di lavoro ingiuste, umilianti e oppressive in cui sono realizzati. È quindi estremamente difficile applicare il consumo critico, perché le imprese seguono la stessa strategia: delocalizzare la produzione in paesi in cui lo sfruttamento del lavoro minorile, il divieto di organizzazione sindacale, i salari al di sotto della soglia di povertà e le condizioni di lavoro disumane e insalubri sono all’ordine del giorno. D’altro canto, le esperienze del commercio equo in materia di abbigliamento sono appena agli esordi o in fase di perfezionamento.
Come fare, allora, per non rendersi più complici dello sfruttamento che si cela dietro a ciò che indossiamo ogni giorno? L’obiettivo che si pone questa Guida è quello di far conoscere la complessità del settore, divulgare le informazioni disponibili sulle imprese più in vista e fornire ogni possibile traccia per poter orientare gli acquisti verso prodotti ottenuti nel rispetto dei diritti, dell’equità, della sostenibilità. Tenendo presente che, nel campo dell’abbigliamento e delle calzature, la prima e forse unica vera arma finora nelle mani dei consumatori per contrastare lo strapotere delle multinazionali è l’essenzialità, ovvero ridurre i consumi.

da
www.cnms.it

(ge)
ultimo venerdì di questa interminabile legislatura

(ge)

06 aprile 2006

In $ we trust...



...anche perche' conviene.
Nell'ultima enciclica di Papa Berlusconi I "La vera storia italiana", che gli italiani sono stati costretti a ricevere, a pagina 154 si scrive:
  • 2006 - reddito medio italiani 27.119 dollari
  • 2001 - reddito medio italiani 24.670 dollari
  • quindi circa 2.500 dollari in piu' nel 2006
Ma perche' in dollari?
Perche se convertiamo i dollari in euro nel 2001 per fare un dollaro serviva un euro e 15 centesimi, mentre nel 2006 83 centesimi di euro, quindi:
  • 2006 - reddito medio italiani 22.508 euro
  • 2001 - reddito medio italiani 28.370 euro
  • quindi circa 5800 euro in meno nel 2006
Beh, se lo dice lui...


fonte: Diario
iZ
ultimo giovedì di questa sciagurata legislatura

(ge)

05 aprile 2006

Grazie.




Coglione.
Mi è capitato di sentirmici spesso, fustigandomi interiormente senza pietà e senza serbarmi perdoni riparatori. Per la prima volta, invece, nonostante il mio disprezzo bipartisan a 360° e nonostante un fortissimo desiderio di 'diserzione punitiva', mi sento prepotentemente fiero di esserlo: Coglione non per meriti altrui ma per istinto di sopravvivenza.

IlDi(S)inistra
ultimo mercoledì di questa legislatura

(ge)

02 aprile 2006

23...Porta Fortuna?

notizia ans(i)a
OCSE: CROLLANO I SALARI IN ITALIA, SORPASSO DELLA GRECIA
ROMA - Crolla il potere di acquisto degli stipendi degli italiani: nella classifica Ocse, il livello delle nostre buste-paga scivola quasi in coda alla classifica. Siamo al 23/o posto tra i 30 paesi industrializzati, dietro non solo a Germania, Francia, Giappone, Usa ma anche Spagna e Grecia.

Lo dimostra una tabella contenuta nel rapporto Ocse sui prelievi fiscali sui salari. L'organizzazione di Parigi ha calcolato "la media annuale delle retribuzioni per una persona single senza figli". I salari, calcolati sia al lordo che al netto, sono espressi dall'Ocse in dollari e valutando la parità del potere di acquisto. Traducendo i salari in euro, un italiano guadagna al netto mediamente 16.242 euro l'anno, circa 1.350 euro al mese, compresa la tredicesima. Ovvero il 42,1% meno dei coreani, che spiccano in vetta alla classifica insieme agli inglesi. la differenza con la busta-paga di un tedesco è del 23,5%, con quella di un francese del 17,6%.

Ma davanti agli italiani in questa classifica troviamo anche spagnoli, greci, irlandesi. Per non parlare poi dell'area scandinava, di Usa e Canada, o di Paesi in cui da sempre gli stipendi sono più sostanziosi, come in Svizzera e in Giappone. I soli sette Paesi dove, a parità di potere d'acquisto, i salari risultano inferiori a quelli del nostro Paese sono: Portogallo, Turchia, Repubblica Ceca, Polonia, Messico, Slovacchia, Ungheria.

TABELLA

In questa tabella si mette in evidenza, paese per paese, anche la differenza con le buste-paga degli italiani.

PAESE REDDITO DIFFERENZA CON SALARI ITALIA in euro in euro in %
1. Corea 28.095 +11.853 +42,1%
2. Regno Unito 28.007 +11.765 +42,0%
3. Svizzera 26.322 +10.080 +38,2%
4. Giappone 25.764 +9.522 +36,9%
5. Lussemburgo 24.897 +8.655 +34,7%
6. Paesi Bassi 23.289 +7.047 +30,2%
7. Australia 23.139 +6.897 +29,8%
8. Norvegia 22.579 +6.337 +28,0%
9. Germania 21.235 +4.993 +23,5%
10. Irlanda 21.111 +4.869 +23,0%
11. Austria 20.713 +4.471 +21,5%
12. Usa 19.999 +3.757 +18,7%
13. Islanda 19.932 +3.690 +18,5%
14. Finlandia 19.890 +3.648 +18,3%
15. Canada 19.770 +3.528 +17,8%
16. Francia 19.731 +3.489 +17,6%
17. Belgio 19.729 +3.487 +17,6%
18. Svezia 18.891 +2.649 +14,0%
19. Danimarca 18.735 +2.493 +13,3%
20. Nuova Zelanda 17.919 +1.677 +9,3%
21. Spagna 17.410 +1.168 +6,7%
22. Grecia 16.720 +478 +2,8%
23. ITALIA 16.242 = =
24. Portogallo 13.136 -3.106 -23,6%
25. Turchia 10.693 -5.549 -51,8%
26. Rep. Ceca 9.548 -6.694 -70,1%
27. Polonia 9.116 -7.126 -78,1%
28. Messico 8.134 -8.108 -99,6%
29. Slovacchia 8.028 -8.214 -102,3%
30. Ungheria 7.587 -8.655 -114,0%

MEDIA OCSE 18.549 +2.307 +12,4%
UE-15 19.983 +3.741 +18,7%
UE-19 17.580 +1.338 +7,6%

E adesso chi se la sente di dire a Silvietto che anche l'OCSE è in mano ai comunisti?!

Dissilvio