26 marzo 2007

Una proposta che non si può rifiutare….

Attenzione, l’Inferno c’è!
E tutti coloro che disconoscono Dio è lì che finiranno!
Dio è misericordioso, perdona chi ha peccato, ma solo se gli chiedi scusa personalmente.
Il medio evo non è mai finito.
Questo Papa, pur essendo altrimenti chiamato Santo Padre,
è sempre un uomo, bisognerebbe ricordarlo sovente.
Un uomo poco paterno, molto severo, che raramente dà consigli miti, che spesso punta il dito.
È un uomo, anzi un filosofo, molto colto si dice, che però rivolge i suoi messaggi, più simili ad anatemi, al popolo dei fedeli evidentemente meno acculturato, per così dire.
E sì, perché stento a credere che la forma elementare e arcaica con la quale proferisce verbo, riesca a colpire al cuore dei tanti potenti che peccano tutti i giorni, tutte le ore, tutti i minuti.
Non credo che Giorgetto Bushardo domani confessi pubblicamente tutte le sue nefandezze intimorito dalla prospettiva dell’Inferno, piuttosto medita di dichiarare guerra a Belzebù.
Non ce lo vedo proprio Silvietto, umile e pentito, mettere per iscritto tutte le sue malefatte e firmarle da Bruno Vespa davanti a milioni di telespettatori, perché la maledizione eterna lo attende.
E non riesco affatto ad immaginarmi Andreotti che, preso dal panico all’idea di trovare se stesso nell’aldilà e doverci convivere per sempre, si dichiara colpevole e rivela che la sua, in realtà, non è una gobba, ma una larva che ha occultato tutta la Verità, una memoria deforme che nasconde la Storia, il vaso di Pandora della Repubblica.
Insomma Paparatzi intimorisce i già timorati, mette in riga i già allineati, magari riesce pure ad avvertire qualcuno non avvisato, ma alla fine a cosa serve? A chi… serve?
Non serve agli atei, perché non fa nessun effetto sentir dire la stessa cosa per secoli.
Non serve ai cattolici, perché già si presuppone lo sappiano.
Non serve agli indecisi, perché non spiega nulla ma dà solo per scontato.
Magari ci si aspetterebbe qualcosa in più, di un altro spessore, da un filosofo colto nel nuovo millennio.
Invece no, la fede è mistero e cosissia.
Per quale motivo un uomo, oggi, dovrebbe credere in questo modo, accettando ciecamente questo Amore ricattante, o adori me o sei spacciato?
Perché credere in questo Amore che però sulla terra stenta a essere tale?
A cosa servono, dunque, le parole di Paparatzi?
A sottolineare la linea dura, senza concessioni, integralista, che ha scelto di intraprendere la chiesa di oggi?
Forse il suo auspicio è che si torni tutti un po’ più ignoranti, un po’ più massa belante nel timor di Dio.
Il fatto è che oggi ci sono paure tangibili, paure reali, che si possono vedere, sentire, toccare, a cui non serve credere perché si conoscono.
Il fatto è che sono troppi quelli che l’Inferno lo vivono già.
Il fatto è che sono troppe le storture in questo mondo, prevalgono al giusto.
Il fatto è che l’uomo non è che sia venuto poi così bene, visti i risultati.
Il fatto è che è difficile smentire tutto ciò e credere ancora nelle favolette vaticane.

Il fatto è che ci si sente presi in giro da questi potenti con la veste, raccomandati da Dio, che predicano amore, bontà, misericordia, umiltà
ma poi in testa c’hanno il camauro bordato di ermellino e siedono in poltrone lussuosissime e dall’alto del loro fasto pronunciano parole solenni.
L’elezione del papa, è una vera e propria battaglia politica, esistono correnti progressiste e correnti conservatrici nella chiesa.

Sono uomini, eletti da uomini, non da Dio, bisognerebbe ricordarlo sovente.


IlDis
cendente

24 marzo 2007

GiuperMarket '80

17 marzo 2007

Clemente Pastella

È lui il personaggio del momento, il pupazzo più in vista.
Di qualsiasi argomento si parli, viene fuori il suo nome.

E non importa che sia in positivo o in negativo, ciò che conta è la visibilità.

Ospitate a destra e a manca, che si parli di DICO, di intercettazioni, di alleanze politiche e di quant’altro, lui c’è. Pensavo, non a caso, di invitarlo a casa mia, per sapere cosa penso.

Si comincia a sentire davvero importante, anche lui come Silvietto, quando non gradisce l’interlocutore, si alza e va via.

Il Clementino per tutte le stagioni, gongola, sa che gli si sta apparecchiando la tavola per la grossa grassa gozzovigliata democristiana.

Il ritorno in grande stile del famelico Squalo Bianco (Balena, per i più sensibili).

Ci stanno lavorando da tempo e adesso par che l’ora s’avvicini, i numeri cominciano ad esserci, così come i nomi.

Il Vaticano in primis, l’Udc, l’ Udeur, l’Italia di mezzo, le due democrazie cristiane equamente spartite a sinistra e a destra, tre quarti di petali della Margherita, sicuramente qualche altro fuggiasco forzista, dissidenti vari ed eventuali, perfino Di Pietro e la sua Italia dei valori, nonché l’ Eterno Andreotti e i suoi discepoli, Bruno Vespa compreso, dunque, potrebbero fare scudo comune e partire per la crociata bianca, centrista e accentratrice.

Si aprirebbe così, la nuova era democristiana, con il suo piatto di maccaroni garantito a tutti, con quel rassicurante sottinteso invito a non preoccuparci di nulla che si pensa a tutto noi, abbassando al minimo il tono del dibattito politico alfine di sedare estremismi violenti e tornare finalmente a quel torpore confortante, con disimpegno e spensieratezza, lì lì sul dormiente, in pre-fase r.e.m., come una puntata della Famiglia Bradford, per capirci (chissà magari torna anche quella).

Non che adesso le cose siano così differenti e distanti: l’illegalità trionfa e governa, e non in senso lato, clientelismo, nepotismo, arroganza (e tanto tanto altro ancora siori!), in tal senso è uguale se non peggio, basti pensare che Don Giulio è sempre lì ed è ancora in grado di far cadere un governo.

Don Giulio c’era, c’è e… ci sarà.

Clementino, non può ambire al “c’ero”, ma “essendoci”, si gioca tutto sul “ci sarò”.

Nulla sembrerebbe cambiare.

La ricetta è sempre la stessa, basta rimpastellare il tutto, l’olio è quasi a temperatura e gli italiani sono pronti per la frittura.

L’alternativa non c’è o se c’è, chissà dove è seppellita.

Ci tocca rassegnarci, dunque, all’idea di vedere il faccione ceppalonico primadonneggiare sui futuri schermi del potere?

O forse è il caso di deciderci a cambiare canale?

Discensionale

12 marzo 2007

roma 10/03/2007



Meglio gay che opus dei.
Com’è divertente andare a roma a sbraitare contro il vaticano, non importa per quale motivo, è un piacere in sé che ha tutto un suo gusto innegabile.. in piazza Farnese un bel po’ di gente per un presidio stanziale di circa tre ore, sul palco rappresentanti di tutte le principali associazioni GLBT
(gay lesbiche bisessuali, transgender bla bla bla..) alcuni politici fintamente o veramente motivati e le solite coppie rassicuranti messe lì per dimostrare quanto siamo belli e buoni e per piacere dateci i nostri diritti non vedete che siamo innocui?
Diabete e melassa.
Coppia lesbica con scarpe a punta e stessa pettinatura stesse meches bionde stesso parrucchiere di sicuro (capelli un po’ lunghi e alla moda così ci distinguiamo sia dalle femministe drastiche che dai soft core anni ‘80), a dire quanto è bello fare la spesa insieme quanto ci amiamo quanto la nostra famiglia è vera e sacra e pura.
Coppia gay idem.
Tutti a convincere Mastella e Andreotti che il peccato non è reato e quasi quasi non è neanche più peccato in queste coppiette da mulino bianco, eteree e asessuate e noiose (ma che cazzo di gusto ci sarà mai a fare la spesa in due?!)Così magari ci fanno la carità di un finto PAX e ce ne stiamo buoni.
Ma non sarebbe meglio dire le cose come stanno? E salire sul palco per parlare di quanto siamo capaci di farci del male, di mentire di tradire di essere intolleranti e ipocriti ( solo i preti ci battono.forse.) e razzisti e crudeli. E nonostante questo come tutti quanti ci barcameniamo nelle nostre relazioni nelle nostre vite coi nostri amici creando legami e affetti il più delle volte squilibrati e problematici ma inevitabili e veri. Se solo la si smettesse con questa assurda ossessione dell’amore quando si parla di diritti e di leggi. E basta con la gente che chiede che i nostri amori vengano riconosciuti..da chi poi? E perché? Sarebbe sufficiente ricordarsi che essere omosessuali non è una scelta ma un dato di fatto e che anche i diritti devono essere un dato di fatto. Semplice.
Finchè cerchiamo di dimostrare quanto siamo buoni abbiamo perso.
Finchè ci sentiamo migliori degli altri (perché di questo si tratta, in fondo.. una specie di senso di superiorità intellettuale e fisica tanto piacevole e tanto falso) abbiamo perso.
Finchè parliamo di amore a sproposito senza ricordarci che il matrimonio e qualsiasi tipo di unione civile sono solo convenzioni giuridiche e sociali , abbiamo perso.
E.. last but not least.. finchè pensiamo che I diritti civili per le coppie di fatto siano una cosa che interessa solo la comunità GLBT e non un sacco di realtà strambe e variegate ma piene di quell’affetto che tanto decantiamo.. non andremo da nessuna parte.
Personalmente ieri a roma pensavo alla mia amica Laura, che ha quasi 60 anni e convive da cinque
col suo ometto rozzo ma buono che non ha nulla in comune con lei e che non la sposerebbe mai, perché di matrimonio ne ha avuto abbastanza, così lei non ha uno straccio di diritto se a uno dei due succede qualcosa.. mi domando che c’entra tutto questo col peccato con la lussuria con la passione che la chiesa tanto attacca a spada tratta o con l’amore sbandierato a vanvera. La vita è fatta di altre cose.
Mi domando perché tutta questa crociata sia diventata sterile e strumentalizzata e perché ci affanniamo tutti quanti a dimostrare di essere quello che non siamo, per compiacere persone ipocrite quanto noi.
Non sarebbe più onesto riconoscersi fragili, incasinati e imperfetti e pretendere diritti lo stesso?

sil_etta

11 marzo 2007

Vota Toto' Cuddaro


iZ

06 marzo 2007

Tu vuo' fa' l'americano




BECCATEVI STO 'DIVERTENTISSIMO' SPOT DEL CAPOCOMICO SICILIANO

E' stanco Totò, stanco ed incompreso, non lo lasciano lavorare in pace.
Per fortuna non ha perso il suo naturale talento comico, la sua satira è tagliente.
Accipicchiarella se lo è!
E' l'originalità a distinguerlo: si presenta con la coppola per ironizzare sulla mafia.
Nessuno aveva osato tanto, adesso dovrà stare attento perché potrebbe diventare un facile bersaglio, forse gli occorrerà una scorta.
Ma il colpo di genio arriva verso la fine, non ve lo racconto, godetevi da soli questo cult.
Ah dimenticavo, per i pochi che ancora non lo sapessero, quest'uomo, se non è troppo impegnato, trova perfino il tempo di fare il Presidente della Regione, non sembra anche a voi straordinario?
Ma come fa, come fa!?

IlDiSputare


04 marzo 2007

Salvio "Vasavasa" Berluffaro

iZ

Silviesco Rutelloni

iZ

Marcilvio Berl'Utri

iZ

Danilvio Berloppola


iZ