14 dicembre 2006

Cerco famiglia

E' da tempo ormai che se ne sente la mancanza. Eppure c'e', la si vede tutti i giorni. C'e' quella del pastaio che ne aspetta il ritorno a casa, quella che al mattino fa colazione a suon di sorrisi scherzetti e coccole, quella che prima di prendere un colluttorio fa una riunione collettiva, quella a cui basta un brick di vino per riempire una casa di amici e passare una serrata in allegria, quella che parla per ore al telefono e paga una bolletta ridicola.
Eppure non si riesce a trovarla anzi, si trova esattamente il contrario. Si trova quella che del vivere insieme ne ha fatto un'abitudine, quella che non si sopporta, quella che uccide o abusa, quella che a mala pena arriva al fatidico ventesimo giorno, quella dell'indifferenza o del tradimento, quella sommersa dai debiti.
L'ho cercata anche su Google, ma niente.
Allora io mi chiedo, ma dove cazzo e' la famiglia di cui si preoccupa Casini? Ne esiste solo una? Si nasconde? "Noi siamo per la famiglia, una soltanto" Ecco, una... e le altre?.

iZ

10 dicembre 2006

Non vi lasceremo in Pacs

Non c’è niente da fare; la parola PACS proprio non gli piace… sarà il suono a dargli noia… non è molto in voga di questi tempi…

Non intende mollare la presa, è battaglia aperta… ecco, battaglia ha già un suono più moderno…

D’altro canto è Natale… e Lui c'ha messo l'immancabile zampone, che è duro a digerirsi.

Almeno rai e mediaset ne ricavano materiale nuovo per una fiction, visto che papi e divise le hanno esaurite.

Suggerisco alcuni titoli:

Guerra e Pacs

No Pacsaran

Pacstory di anime

I Pacs simile

Pacs da legare

Pacsinger

Tutti insieme appacsionatamente

Vento di Pacsioni

(continua...forse)


IlDispeptico

09 dicembre 2006

Quasar & Mercier

Potrebbe essere il nome di uno di quei progetti nati da collaborazioni fra artisti dal diverso background musicale oppure una nota marca di orologi di lusso oppure ancora una nuova esclusiva essenza profumata di chissa' quale stilista "Quasar & Mercier, per l'uomo che non deve chiedere .... mai"
Ed infatti, ha dato: quasi 2 miliardi sono passati dal conto Quasar di Pacifico e dal Ferrido di proprieta' Fininvest al conto Mercier di Previti. Qualche spicciolo e' stato poi accreditato direttamente a Squillante.
Il grosso dei soldi, a seguito dei bonifici, e' stato poi consegnato "a consegna diretta dal corruttore al corrotto" in "due dazioni localizzate in modo univoco e preciso" a casa di Previti e presso il circolo Canottieri Lazio e "non a contatti illocalizzabili, anticipatori di un successivo deposito in banca".
Queste le motivazioni della VI sezione penale della Cassazione, depositate a tempo di record, sul caso Previti/SME. In sostanza, provata la concretizzazione dei passaggi di denaro a Roma, non si poteva non tenerne conto nello stabilire la competenza territoriale del processo.
Quindi anche questa sentenza, pur non entrando nel merito del processo, conferma comunque le responsabilita' ascritte a Previti e compagni, il passaggio di soldi c'e' stato.
Purtroppo i tempi ormai stretti porteranno quasi sicuramente alla prescrizione e Previti ringraziera': "Mercier"

iZ

07 dicembre 2006

Hurrya

E' disponibile su Arcoiris il documentario realizzato da Enrico Montalbano incentrato sulle vicende che hanno caratterizzato il fenomeno immigrazione in Sicilia.
"Hurrya", questo il titolo che in lingua araba significa liberta', dura 80 minuti e ripercorre otto anni di lotte antirazziste, proponendo immagini e contenuti inediti di una realta' a molti sconosciuta.
La nascita dei CPT siciliani (ben cinque nella nostra isola!), gli sbarchi, la storia di un naufragio, il ritrovamento in alcuni cimiteri siciliani di tombe senza nome, la vicenda Cap Anamur (la nave umanitaria che nel 2004 salvo' 37 profughi nel Mar Mediterraneo), le deportazioni da Lampedusa verso la Libia, i racconti di attivisti, di avvocati, di giuristi e degli stessi immigrati.
Per far conoscere e ribadire, quanto sconsiderate siano state le scelte elaborate nel passato dal centro sinistra, e quanto razziste e crudeli siano state quelle prodotte e poste in essere dalle destre.

Guarda con RealPlayer - Guarda con WindowsMediaPlayer


A breve il documentario sarà disponibile anche sul satellite e, da oggi, qui su radio.out nella sezione video.

r.o

05 dicembre 2006

Strategia dell'emulazione

Cosa sta succedendo? si chiederà l’ottimista levatosi di buona lena da un lunghissimo sonno, ora che comincia a capire che qualcosa è fuori posto.

Meglio tardi che mai, si direbbe; peccato che la domanda è anacronistica, sappiamo già cosa succede: stanno copiando.

Forse lo spunto glielo avranno dato i cinesi, fatto sta che la banda del Bassotto ha deciso di usare la strategia dell’emulazione come linea d’opposizione, adoperando, in alcune circostanze, il modus del popolo della sinistra, ovviamente con accurate differenze.

Il dramma è che ci stanno riuscendo pienamente, forti della consapevolezza di avere a che fare con un popolo amnetico cronico, senza passato né futuro ma fottuto di presente evanescente.

Ed ecco come la politica si fa marketing: c’era una volta la Piazza dove ci stava il Popolo, oggi c’è anche Piazza Affari dove ci stanno i Telespettatori, i quali guardando il Popolo in tv hanno imparato a urlare al Regime!

E poi dicono che dalla televisione non si impara nulla!

Di colpo ogni riferimento perduto; tutto per tutti, niente per ciascuno, alfine di omologare, rendere invisibili le differenze, piallare i cervelli, livellare una società fino a che non rimanga solamente una superficie piatta, priva di spessore.

Oramai altro che Stivale, stanno facendo la Scarpetta…..

In mezzo a tutto questo caos preordinato, i melliflui scudetti crociati provano a saltare il fosso cercando sottobanco di rimodellare un paese che per più di 40 anni su 60 della sua storia repubblicana, è stato governato dal grande Squalo Bianco (altro che Balena!), per cui in buona parte cromosomicamente democristiano, ergo predisposto al figliolprodigalismo.

Chi vincerà questa corsa senza regole, per quanto prevedibile, rimane un interrogativo, il Bassotto ha sdoganato di tutto, mescolandolo scriteriatamente, la sua eredità è più nociva d’egli stesso, la poltiglia potrebbe ulteriormente amalgamarsi, plasmandosi in una deforme creatura bulimica.

Insomma, una cosa è certa la Bassottopolitica durerà a lungo, anche post mortem sua, il suo fantasma si aggirerà inquieto per la patria tutta, sempre se non ci sarà già Pierbassotto, l’erede….


IlDissimulatore