24 febbraio 2007

Un'opinione

La solita vecchia storia del governo di centro-sinistra che cade perché l’antagonista di turno ritira il suo appoggio alla maggioranza

Con l’amaro in bocca di chi non avrebbe mai voluto assistere allo spettacolo indecente e deprimente degli ultimi giorni, mi trovo a dovere ammettere che nove mesi fa ho commesso un grave errore.

Mi ha colto di sorpresa, lo riconosco, la notizia che il governo veniva di fatto sfiduciato sulla politica estera. In realtà, di sorprendente non c’è proprio nulla, perché era ovvio che la sfiducia sarebbe arrivata: solo una questione di tempo.

L’illusione che il buon senso e un po’ di civico attaccamento alle sorti della nostra travagliata PATRIA (cazzo!!!) potessero prevalere mi ha talmente fuorviato da non farmi riconoscere l’anomalia di quanto stava accadendo sotto gli occhi sempre più passivi di tutti.

Roba da non crederci!

Nove mesi fa, sulla scorta di un bisogno di rinnovamento radicale, ho rotto gli indugi: monsignor Prodi, democristiano al pari di tanti suoi avversari, ha avuto l’avallo del mio voto. Premetto che ho una considerazione del voto che rasenta la “sacralità”. Darlo ad uno piuttosto che ad un altro NON è esattamente la stessa cosa. Eppure, di fronte alla prospettiva di ritrovarmi per altri cinque anni con l’IGNORANTE tra i piedi, mi sono deciso ad accreditare il MOLLACCIONE. Sospettavo già da allora che non gli sarebbe stato facile tenere insieme i pezzi di una coalizione che di unitario ha solo l’odio per il Berlusca, ma immaginavo che la lezione di nove anni prima sarebbe servita da monito agli INTRANSIGENTI DELLA SINISTRA ESTREMA. “A differenza dell’altra volta”ci siamo detti in tanti “il programma è unico e concordato a priori”. TUTTE CAZZATE.

La base di Vicenza, la missione in Afganistan, le insopportabili ingerenze del vaticano avallate dal mellifluo lecchinaggio dei teodem, eccetera eccetera eccetera. Tutte questioni più che note quando questa truppa di incoscienti si è presentata di fronte alla gente e ha candidato la propria ricetta di rilancio nazionale.

CI HANNO PRESO PER IL CULO!!!

Compiacere i capricci del proprio elettorato è un vizietto nazionale duro a morire. D’altro canto senza voti è difficile tenere il culo inchiodato alla sedia. E allora, i nostri coscienziosi governanti hanno dato luogo al più inverosimile e schizofrenico spettacolo politico di cui si abbia memoria. Neanche il più paradossale personaggio gattopardesco avrebbe potuto inventare una strategia mediatica più geniale: CONTESTIAMO SEMPRE PER NON SFIDUCIARE MAI.

Quanto poteva durare?

Ma ad ogni modo, complimenti! Che entusiasmo! Con quale trasporto vi abbiamo osservato sputare quotidianamente sul piatto dove continuate a mangiare!

Mi chiedo cosa sia passato veramente nella mente di QUEI DUE SENATORI IMBECILLI DELLA SINISTRA ANTAGONISTA che hanno deciso di bocciare la politica estera di D’Alema.

Pur con tutta la boria che lo contraddistingue, D’Alema è ad oggi l’unico ministro italiano che abbia fermato una guerra che rischiava di far esplodere irreparabilmente il Medio Oriente e che già era costata la vita a centinaia di libanesi e israeliani. L’unico ministro degli esteri italiano che si sia presentato sulla scena internazionale con un’idea coraggiosamente chiara del ruolo che l’Italia deve giocare nel ricucire il dialogo tra israeliani e palestinesi. Centonovanta nazioni hanno attribuito all’Italia un seggio all’ONU sotto il mandato di D’Alema, a sottolineare il credito che ha saputo conquistare all’Italia in così poco tempo. D’Alema ha parlato agli Americani da alleato critico e non servile, a differenza della quasi totalità dei suoi poco illustri predecessori.

Ma per i due integerrimi portabandiera del masochismo rifondarolo, la coerenza è la coerenza. E non si scherza.

A cosa avranno pensato mentre affossavano la maggioranza? Alla base di Vicenza? A solidarizzare con gli studenti del corano che cannoneggiano i Budda millenari in Afganistan?

Punto numero uno: la base di Vicenza la faranno comunque. Gli Americani sono i nostri alleati, L’Italia è dentro la NATO e non potrebbe essere altrimenti. Se Francia e Germania non sono andate in Iraq ma sono rimaste dentro la Nato un motivo ci sarà!? Bene, il motivo è che nessun parlamento occidentale si sognerebbe mai di promuovere l’isolamento sul piano internazionale e uscire dal patto atlantico significherebbe proprio questo. L’ISOLAZIONISMO E L’AUTARCHIA SONO IDEE DI MUSSOLINI. Se non hanno intenzione di guardare con realismo ai fatti, se il ruolo di antagonisti ad ogni costo li fa sentire migliori, se non vogliono assumere responsabilità di governo sono cazzi loro. MA PERCHÉ, ALLORA, SI SONO PRESENTATI AGLI ITALIANI DICENDO L’ESATTO CONTRARIO!!!

E vengo al punto due: io non sono favorevole all’ampliamento della base di Vicenza. Ma con i numeri risicati che questa maggioranza ha al senato occorreva spaccare il capello in quattro e stabilire delle priorità. Tra le cose buone che questo governo ha promesso di fare c’è l’assunzione di trecento mila precari (da decenni!) nella pubblica amministrazione. Che ne sarà di loro? Era a loro che pensavano quando affossavano il governo?

E i DICO? D’accordo, copia sbiadita dei PACS, frutto di compromesso plurimo…ma che soddisfazione sarebbe stata quella di poterli sbattere in faccia a Ruini per dimostrargli che la chiesa può perdere perché gli italiani non credono più alla caccia alle streghe!!! Che fine faranno i DICO???

Che Troskij sia con noi e con lui la DITTATURA DEL PROLETARIATO

Amen

P.S. mi chiedo come mai i comunisti più estremisti riescono sempre a fare in modo che a decidere in Italia siano i democistiani.

ilducatarato

20 febbraio 2007

ESTRO

Poi che fa se mi intasco il fosco e il losco?
Che dici ne esco?
Cresco e non capisco
ma son tosto, basta un gesto e tutto è a posto.
Braccio sinistro Braccio destro
non ci casco
non mi invischio e me ne infischio
ché essere mi costa incessante mal di testa.
Del resto il pasto è mesto e mi conosco
non resisto, se il pasto è mesto
divento brusco ed è un rischio.
Il fare maschio non fa testo
muscolo imposto
nell'incastro infausto del nostro contesto
come dire ministro onesto cauto e modesto.
Chi crede a tutto questo?
Dunque mi svesto lesto
ché il fasto è di cattivo gusto
e in pieno lustro vi mostro il mio.....
ESTRO!

18 febbraio 2007

VICENZA 12/02/2007

Grazie Bush!!
Se avessi firmato il protocollo di Kyoto ieri a vicenza non avremmo camminato al sole.
Un sole quasi estivo, peccato per i nostalgici degli eskimo e meno male che non c'erano black block se no nei cappucci ci sarebbero bolliti dentro.
Per il manifesto duecentomila, per il carlino sessantamila, per la questura non voglio saperlo..tipo trenta o quaranta?? Fatto sta che dovunque guardavi c'era gente, gente e gente, pacifica e tranquilla, magari un pò stroncata dal mal di schiena perchè i kilometri erano tanti, forse un po troppo poco incazzata ma tutto sommato così si respirava molta più pace che guerra.
Per non parlare del comico dispiegamento di forze armate a protezione della città, camionette e manganelli, stivalacci che manco i punk portano più, facce serie e minacciose puntate su pericolosissimi ragazzini dei licei, bambini,vecchiette, universitari e lavoratori stanchi dalla settimana, folla fatta di musica post rock e folk, canne e baci. Tutto altamente pericoloso e sovversivo. Focolaio delle nuove B.R.
Patetici. Avvallati da questo fantastico governo.
E infatti se non era per questo governo magari ce ne stavamo tutti a casa, rassegnati, a scaricare musica o dipingere o fare torte o trombare e invece no.. tutti a vicenza, e meno male, ma pur sempre rassegnati.
Almeno quelli nati prima del 75.
Perchè mi sa che era chiaro almeno ai tre quarti dei presenti la completa inutilità di tutto ciò.
Però va bene lo stesso, anche se Prodi si affretta a precisare quanto è importante rispettare il programma (ah ah.. strano che per i PACS faccia una bella eccezione..)e portare avanti l'appoggio agli USA ( si vede che ci tiene ad avere bel tempo dodici mesi all'anno) e foraggiare un po di guerre in medio oriente così in confronto ci sentiremo tanto fortunati in Italia ad avere vaticano, disoccupazione ,precariato, assistenza sanitaria di merda nessun diritto civile omofobia e ignoranza.. ma in PACE!!!
Va bene lo stesso evviva chi pur rassegnato almeno si muove, tanto per la soddisfazione di dire la sua.
You may say i'm a dreamer, but i'm not the only one..poveretto. I sogni sono finiti.
Si lotta comunque, ci si appassiona comunque, si vive comunque.
Il resto lo leggete sui giornali.
Che bella giornata.

Sil_etta
foto:kun'z

Storielle d'altri tempi n°2

Le avevano tentate tutte, non c’è che dire.
Il chiacchiericcio sembrava non finire mai.

Una confusione ordinatissima.

C’erano i Pupazzi a muoversi i fili da soli, strane figure metà peluche metà poltrona.

I Pupazzi vivevano oramai lontani dal mondo, dentro un’enorme bolla di sapone, di tanto in tanto scoppiavano scorregge l’uno contro l’altro ma alla fine si scambiavano poltrone in segno di pace.

Si diceva ci fosse stato un tempo in cui i Pupazzi non erano tutti uguali, ognuno aveva un colore ben distinto e nessuno si accoppiava con un Pupazzo dal colore diverso dal proprio.

Le cose non stavano più così, i colori dei Pupazzi erano diventati indefinibili, gli unici ancora distinguibili erano i Papupazzi il cui porpora non era mutato nel tempo, così come non era mutato il loro potere.
I Papupazzi, dunque, potevano.
In quel periodo avrebbero anche potuto starsene buoni e tranquilli, ma sarebbe stato come non potere e che potere è, se non si può.

E siccome volevano, dovevano potere.

“Il Mondo è impacsito” petavano diuturnamente. “Zi zono perzi tutti i falori di Famiglia” ruttava il capo dei Papupazzi, “Cvalcuno za, chi li ha zgamati?”

Non passava giorno che l’aerofagia porporina occupasse i media in cerca del ladro.

Intimarono perfino il Pupazzo del consiglio, già noto Insaccato, di chiuderlo dentro un panino e di farne un sol boccone, convinti di ottenere facilmente il nome del ladro.

Fu con un certo stupore, invece, che si trovarono fuori la porta, la scritta: “Io lo so ma non ve lo DICO!”.

Certo, era scritto con tratto tremante e molto piccolo, appena leggibile, non sembrava proprio un gesto di sfida, né una mossa di un coraggioso combattente, ma comunque un atto di disobbedienza per i Papupazzi che reagirono con una solenne Superscorreggia Vincolante.

Molti si divincolarono da subito, qualcuno addirittura preferì lo svicolo cieco, i Papupazzi non sapevano che pesci prendere ed erano in molti a cui piaceva prendere il pesce.

Stavolta non era solo una questione tra Pupazzi, non c’erano scambi pacifici di poltrone in grado di risolvere le cose, stavolta era la Storia a chiedere la sua parte, non era la solita storia.

In tutto questo i telespettatori, oppiati dal pattume mediatico, tenuti a bada col ludico ciarpame pseudohightech, erano irrimediabilmente spacciati.

Lo spaccio dei telespettatori era diventato praticamente legale.

C’era chi spacciava solo casalinghe e pensionati, chi solo adolescenti, chi spacciava un po’ tutto, era un mercato assai conveniente.

Qualche Pupazzo, molto astuto, aveva capito che gli umani erano rimasti in pochi ormai e che i telespettatori erano in maggioranza. Aveva capito che i telespettatori non ricordavano più il loro passato umano, erano perfettamente conformi al Pupazzismo, non rappresentavano alcun pericolo, si poteva, quindi, farli partecipare al Grande Gioco di Società, il Pupazzismo, appunto.

Aveva capito che li si poteva lasciare ‘liberi’ di dire qualsiasi cosa, senza censura, perché anche la cosa più scabrosa, più pungente, più irriverente, nel Gioco del Pupazzismo, rimaneva non altro che una scorreggia tra le tante.

Il Sogno Flatulente si era avverato; infondo era una vera rivoluzione, i princìpi si potevano dire gli stessi di quella francese: Libertà, Uguaglianza, Fraternità.

Tutti liberi di scorreggiare.

Tutti uguali, tutti scorreggioni.

Tutti fratelli di scorregge.

Liberi, uguali e fratelli nel nome della Scorreggia Unica.

E così vissero puzzoni e infestanti.

leggi storiella precedente

Disinfettore

17 febbraio 2007

soloottantaseimilaquattrocentosecondi

Minchia, non riesco mai a finirla una giornata! Per come vorrei viverla, intendo. È che proprio non bastano le ore a disposizione. E vivo in perenne rincorsa degli arretrati.

Vediamo un po’, riepiloghiamo: otto ore per dormire, perché anche un solo minuto in meno mi rovinerebbe tutto il resto. Una buona mezz’ora per rassegnarmi all’idea di essermi svegliato ancora una volta. Un paio d’ore per consumare i miei tre pasti, ché mangiare non è solo nutrirsi.

Almeno un’ora da dedicare alla lettura libera, quella disimpegnata, fine a se stessa: i romanzi da sognatori del cazzo o le poesie, insomma. Un’altra ora per l’informazione, lo studio; mica per “crescere” o per prenderlo nel culo consapevolmente, come avviene di solito, ma giusto per rispondere ogni tanto all’esigenza di opinioni che c’è in giro: ”tu cosa ne pensi?” – “per chi voti?” – “quante volte fai sesso a settimana”? - . A proposito, magari non vigorosi amplessi da kamasutra, ma una sveltina o una sana seghetta antistress vogliamo infilarcela? Facciamo mezz’ora, vah!

Un film al giorno! Un film al giorno dovrei assolutamente vederlo. E sono, diciamo, altre due ore.

La musica, per fortuna, può fare da colonna sonora a tutto, ma non concedergli un’ora senza distrazioni dovrebbe essere perseguibile per legge!

Sollecitato da passione/predisposizione verso l’attività fisica, un’ora esclusivamente per sé la pretende il mio corpo.

Un’altra ora in media la portano via funzioni base tipo cacare-pisciare-lavarsi-grattarsi.

Infine, e soprattutto, l’OZIO!

A b b a n d o n a r s i a l f l u s s o d e i p r o p r i p e n s i e r i . I n t r o s p e z i o n a r s i d a l l a b o c c a a l c u l o . La s c i a r s i s e d u r r e d a u n p r e s e n t e e t e r n o .

Mi riferisco a quei momenti in cui anche la musica può essere di troppo. Da consumare, per essere più chiari, fumando stravaccati in poltrona, in inverno, o nella battigia al mare con i coglioni a mollo, in estate.

Minimo un’ora.

Restano soltanto cinque ore e non ho ancora adempiuto ai mie obblighi morali di “persona ammodo e perbene”. Non ho telefonato ai miei che ci tengono tanto; non ho persuaso la mia donna che l’amo né i miei amici che sono essenziali per me; non ho rimesso i debiti ai miei debitori né compiuto la mia buona azione quotidiana; non ho….come dite?

Ah, già, il lavoro!

Eeeh?

Otto ore al giorno?!?

MA VAFFANCULO!

Godurio