30 agosto 2006

A 20, colpita e affondata

L'aveva detto lui stesso il giorno della storica inaugurazione (dopo 35 anni) di un nuovo tratto dell'autostrada Palermo-Messina (la A20).
Il 21 dicembre 2004 dopo la benedizione dell'arcivescovo di Palermo, il cardinale De Giorgi, ed il taglio del nastro tricolore insieme a Cuffaro, Lunardi, Prestigiacomo e Micciche' (che di piste, si sa, e' un intenditore), al passaggio della prima auto, una Punto blu,
l'allora presidente del consiglio raccomando': "Su questa autostrada andate piano".
Ad aver fretta, invece, era proprio lui che non vedeva l'ora di annoverare fra i suoi successi di buon governo l'apertura di quella che e' diventata l'autostrada piu' contestata d'Italia.
"Situazioni distribuite e concentrate di grave pericolo" e' il verdetto che due tecnici palermitani consulenti del procuratore di Mistretta hanno emesso. Il procuratore, Ettore Costanzo, il 29 agosto 2006 a conclusione delle indagini preliminari ha ravvisato quindi che "non sussistevano i requisiti minimi di garanzia della sicurezza della circolazione".
Assenza degli standard di sicurezza in particolare nelle gallerie dove mancano gli aereatori, le vie di fuga, le colonnine SOS, l'illuminazione e dove i semafori e il telecontrollo sono inattivi, questo il contenuto della relazione dei tecnici che hanno anche evidenziato il gran numero di cantieri aperti che costringono, specie nel tratto Castelbuono-Furiano, a innumerevoli gimcane e restringimenti di corsia.
Spicca un primato tutto siciliano (in questi casi non manca mai): e' la prima autostrada (al mondo?) ad avere una rampa d'accesso direttamente nella corsia di sorpasso (lo svincolo di Furiano).
Il bilancio e' di otto indagati per attentato alla sicurezza stradale e falso in atto pubblico e coinvolge rappresentanti dell'Anas, del consorzio per le autostrade siciliane e della Technital la ditta che ha progettato il ponte e ne ha diretto i lavori.

iZ

27 agosto 2006

Ammazzatevi in pace

A mio giudizio una missione di pace deve quantomeno:
portare beni di prima necessita' (alimentari, medicinali, vestiario, etc.) assicurandone un'equa distribuzione; ripristinare gli ospedali locali o istituirne da campo per curare quanti piu' civili possibili; ripristinare i servizi basilari (acqua, elettricita', telefono); ripristinare le principali vie di comunicazione (strade, ponti); assicurare una sistemazione provvisoria a tutti i senzatetto; bonificare il territorio da ordigni inesplosi o mine; permettere la ripresa delle normali attivita' dei cittadini (scuole, uffici, negozi, lavoro nei campi).
Penso che per far questo non servano armi.

Ieri alla marcia della pace Perugia-Assisi il portavoce della Tavola della Pace, Flavio Lotti, ha dichiarato: "La situazione in Libano è cambiata, c'è una tregua, malferma ma c'è, e bisogna riconoscere il ruolo svolto in questo senso dall'Italia. Ma siamo qui oggi perché resta immenso il pericolo della continuazione di questa guerra. Proviamo a renderci utili, senza riproporre oggi la pur importante discussione sulla ragione e i torti".
"Vogliamo capire - ha spiegato Lotti - e essere rassicurati, pensare che l'Italia davvero sta provando a costruire una missione di pace e che non stiamo partendo per un altro Afghanistan, un altro Iraq. Noi tutti siamo favorevoli alla missione in Libano, ma chiediamo che i soldi impiegati non vengano tolti alla lotta contro la povertà".
Proviamo a chiedere anche di lasciare le armi a casa?

A questo proposito non c'e' discorso piu' attuale di quello fatto dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini nel suo Messaggio di fine anno nel dicembre del 1983.
Di seguito ne riporto alcuni brani:

[...]
Io sono con coloro che manifestano per la pace. E' troppo facile dire che queste manifestazioni sono strumentalizzate. Sono giovani che scendono in piazza e vogliono difendere la pace, quindi vogliono difendere il loro avvenire.

[...]
...e mentre si spendono miliardi per costruire questi ordigni di morte, 40 mila bambini muoiono di fame ogni giorno, 40 mila bambini. Questa morte di innocenti pesa sulla coscienza di tutti gli uomini di stato, quindi pesa anche sulla mia coscienza.

[...]
...scienziati premi nobel che mi sono venuti a trovare qui' mi hanno detto che io ho ragione, perche' puo' essere controllato il disarmo. E se veramente vogliono la pace devono giungere a questa conclusione: disarmo totale e controllato. E i miliardi che sperperano per costruire ordigni di morte, che se usati costituirebbero la fine dell' umanita' , siano usati per sfamare chi nel mondo in questo momento sta morendo di fame. Io sono stato, amici miei, nel Libano a trovare i nostri bravi ragazzi. Ho passato con loro quella che una volta era la festa nazionale, il 4 novembre. Ho detto scherzosamente: ''io non arrivo con i capi di stato maggiore; sono arrivato con cento bottiglie di lambrusco e con cento panettoni. Bravi questi nostri soldati, bravissimi. Ecco, io mi sono chiesto, chiedetevelo anche voi, amici miei: ''come mai il nostro contingente non e' stato fatto bersaglio da parte di attacchi proditori come il contingente americano o il contingente francese?'' (in 14 mesi morti 240 marines, 76 militari francesi ed 1 italiano - ndr.).

[...]
Io sono decisamente contrario a che il nostro contingente sia coinvolto nel Libano in una guerra, sia pure locale. Se il nostro contingente puo' svolgere opera di pace, rimanga in Libano, ma se nel Libano si creano condizioni tali da scatenare un conflitto, noi dobbiamo togliere il nostro contingente e lasciare a beirut soltanto l' ospedale da campo.

[...]
Io sono stato, ripeto, nel Libano. Ho visitato quella tormentata regione, i cimiteri di Chatila e Sabra. E' una cosa che angoscia vedere questo cimitero dove sono sepolte le vittime di quel massacro orrendo (2.000 palestinesi e libanesi massacrati nei campi in due gioni da forze filo-israeliane - ndr.). Il responsabile di quel massacro orrendo e' ancora al governo in Israele.
E quasi va baldanzoso di questo massacro fatto. E' un responsabile cui dovrebbe essere dato il bando della societa' .

[...]
Vi e' questa preoccupazione quindi della guerra. Fanno bene i giovani a preoccuparsi. D' altra parte hanno ragione: si preoccupano del loro avvenire. Noi siamo al tramonto della nostra esistenza, loro hanno dinanzi a se' tutta una vita. Ed hanno ragione di voler vivere in pace la loro esistenza.

iZ

23 agosto 2006

Lavorare con lentezza

"Se prima eravamo in due a ballare l'Alligalli adesso..." sembra essere la colonna sonora ideale di questi ultimi mesi.
Dalle recenti consultazioni elettorali in poi, da destra e da sinistra il coro sembra essere unanime: Questa sinistra fa schifo e sta facendo quasi peggio del precedente governo.
Ma attenzione.
Considerando che la classe dirigente italiana (politica ed economica) e lontana dal poter essere definita decente, che una rivoluzione dal basso (in italia?) e pressoché improponibile e considerando poi l'ultimo ventennio dominato dalla gens televisivo/berlusconiana, quello che ci si puo' aspettare e' un lento, lento, lento ma proprio lento cambiamento.
D'altronde dopo una sonora sbronza, l'indomani, come ci si sente? Leggermente meno peggio!!
Ed e' questo che dobbiamo aspettarci. Il male minore, almeno per il momento. E' triste dirlo ma siamo la generazione del male minore. E' inutile aspettarsi di piu', non ci sono le condizioni oggettive.
Anche perche' piu' ci si aspetta da questa sinistra e piu' si rimane delusi. Delusione su delusione alle prossime elezioni (che potrebbero non essere cosi' lontane) ci ritroveremo il berlusca a Palazzo Chigi.
Consideriamo poi i primi cento giorni del governo di destra, al confronto Prodi sembra Che Guevara.
Pero', c'e' un pero'. Il cambiamento, anche se molto lento, deve esserci, e noi dovremo esserne i protagonisti. Nei nostri posti di lavoro, nelle nostre case, con i nostri figli e amici dobbiamo essere artefici di questo lento ma ineluttabile cambiamento.
Si guarda spesso a Zapatero e a quello che sta facendo in Spagna.
Bene, guardiamo anche cosa fanno gli spagnoli.

iZ

p.s.
non posso non pensare a Marcos ed a quello che cercano di realizzare i messicani in Chiapas. E pensare che le loro comunita' autonome hanno preso il nome di Caracoles che in spagnolo significa Lumache

22 agosto 2006

Vinyl Killer

beh! coraggio, il mio compleanno non e' poi cosi' lontano!?!


20 agosto 2006

Il Cavaleriere non canta in spagnolo

C'e' qualcuno in terra spagnola che invidia da matti Apicella.
Si chiama Baltasar Garzón ed e' il magistrato piu' famoso del mondo. Si e' occupato dei processi sull'ETA, del finanziamento ai partiti politici spagnoli, del terrorismo mediorientale e fu colui che spicco' il mandato di cattura internazionale nei confronti di Augusto Pinochet.
Da qualche anno rivolge le sue attenzioni anche al responsabile di Telecinco Silvio Berlusconi ed al suo socio Marcello Dell'Utri.
I due, insieme ad altri manager Fininvest, sono accusati di frode fiscale per 100 miliardi e violazione della legge antitrust spagnola per aver detenuto occultamente il controllo di Telecinco.
Ha scritto anche un libro uscito in Italia con il titolo "Un mondo senza paura" (Baldini e Castoldi) perche', come lui stesso ha dichiarato, "un libro puo' far male e la verita' dipende da chi la racconta".
Oggi Garzón si dice disposto a processare Berlusconi che, avendo perso l'immunita' da Presidente del Consiglio italiano, puo' soltanto avvalersi dell'immunita' da membro dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa.
Il giudice spagnolo a pertanto sollecitato il Tribunale Supremo di Spagna affinche' revochi a Berlusconi l'immunita.
Il 5 settembre prossimo riprendera' il processo e Berlusconi, se venisse accolta la richiesta del giudice Garzón, sarebbe anche in ottima compagnia visto che, tra gli imputati, figura anche Javier de la Rosa un finanziere mafioso con precedenti penali, molto conosciuto in Spagna.
Consiglierei ai giudici spagnoli di assumere un bravo chitarrista perche', vista l'esperienza dei suoi colleghi togati italiani, sembra essere l'unico espediente per far cantare il Berlusca.


iZ

17 agosto 2006

Oltre lo specchio

Apro laRepubblica, cioe' clicco su, e provo a vederla in questo modo:

CRONACA
Un'intera famiglia di cattolico cristiani chiusa in casa da anni per preparare attentato contro le istituzioni italiane. Trovati in casa oltre 100 litri d'acqua utili al confezionamento degli ordigni.

A Siena scontro fra estremisti cattolico cristiani. Nove gruppi estremisti si sono scontrati ieri in piazza a Siena. Nello scontro ha avuto la meglio il movimento della Selva.

Bombe in Sardegna. Il leader di uno dei gruppi cattolico cristiani piu' estremisti, Shilvjho Berlhuschonhj, a messo a ferro e fuoco la zona di Porto Rotondo in Sardegna. "Noi ci stiamo soltando difendendo
dall'attacco economico di Soorhu". Allertati i vigili del fuoco e la protezione civile.

POLITICA
In Italia il regime ha liberato piu' di 12.000 pericolosi detenuti per il 60% cattolico cristiani. Si sospetta che fra i 12.000 il governo(?) di finta sinistra appoggiato dalla finta destra moderata sia ricorso a questo stratagemma per garantire l'impunita' ad una sessantina di pericolosissimi attentatori di religione cattolico cristiana. I poco piu' di 60 sarebbero specializzati in attentati contro la pubblica amministrazione. Si teme che il governo(?) possa anche reintrodurli nel mondo del lavoro.

Le contraddizioni del regime italiano. Nei giorni scorsi, attraverso la tv controllata dal regime, il ministro degli interni tranquillizzava il paese riguardo a possibili attentati dicendo che tutto era sotto controllo e non vi erano motivi di preoccupazione. Ma la proposta del giornalista del Corriere della sera Panhebbhjanco, di torturare tranquillamente coloro che potrebbero fornire informazioni utili a sventare
attentati, ha dato i suoi frutti. Oggi lo stesso ministro confessa" Sono piu' di 13.000 gli obiettivi sensibili e abbiamo avuto segnalazioni per piu' di 100 attentati"

ESTERI
Il ministro degli esteri del regime cattolico cristiano italiano Mhahassjimo Da Halema ha confessato ieri di essersi innamorato del deputato hezbollah Hussein Hassan (affettuosamente insieme nella foto). Questo spiegherebbe l'immobilismo della politica estera del neo regime catto-cristiano italiano: il ministro ha altro a cui pensare e ,tra gli altri impegni (i testimoni, le partecipazioni, i fiori in chiesa), si consideri anche l'organizzazione del viaggio in Spagna per sposi ed invitati.

iZ

16 agosto 2006

Papa, Don't Preach!!

Sono "ufficialmente" cattolico nel senso che, da qualche parte, e' scritto che ho fatto battesimo, comunione e cresima, e quindi ufficialmente lo sono.
Ma non lo sono dentro, anzi, forse non lo sono mai stato.
Ricordo infatti l'insofferenza di quando, da piccolo, partecipavo alla catechesi, alle celebrazioni e tutto quello che riguardava la chiesa. Gia' a quella tenera eta' mal sopportavo tutti quei discorsi pieni di buone intenzioni ma che non trovavano riscontro nelle azioni di chi li avvalorava e/o condivideva. E poi il confessionale, pregare per espiare le pene, l'accettazione della cosiddetta volonta' di Dio mi sembravano cose assurde.
Al di la di questo si potrebbe comunque dire che sono, come la maggior parte degli italiani, cattolico per destino.
Dai battesimi ai funerali, dalle cresime ai matrimoni si va in chiesa avendo perso completamente il senso di questi riti e lo ha dimostrato lo scalpore che ha fatto il rifiuto di Zapatero di partecipare alla messa del neo Papa.
Ognuno ha il suo Dio da pregare, il dittatore come l'oppresso, il magnate come l'operaio, il mafioso come l'antimafioso. Ognuno, tramite il suo mediatore di riferimento prega un suo Dio o meglio, la sua versione di Dio. Cosi' c'e' il mafioso con la sua chiesetta privata frequentata costantemente da un prete compiacente, il dittatore genocida che siede alla stessa mensa del prelato senza scrupoli, il pluriomicida che dorme con la bibbia sul comodino, etc. etc. etc.
Poi in questi giorni, cercando notizie su un famoso Luca dal doppio cognome (ormai in Italia se non hai il doppio cognome non sei nessuno), mi e' andato l'occhio su questo (magie di internet):

"Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra?
No, vi dico, ma la divisione.
D'ora innanzi in una casa di cinque persone si divideranno tre contro due e due contro tre;
padre contro figlio e 'figlio contro padre',
madre contro figlia e 'figlia contro madre',
suocera contro nuora e 'nuora contro suocera'".
Diceva ancora alle folle: "Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: Viene la pioggia, e così accade.
E quando soffia lo scirocco, dite: Ci sarà caldo, e così accade.
Ipocriti! Sapete giudicare l'aspetto della terra e del cielo, come mai questo tempo non sapete giudicarlo?
E perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada procura di accordarti con lui, perché non ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all'esecutore e questi ti getti in prigione.
Ti assicuro, non ne uscirai finché non avrai pagato fino all'ultimo spicciolo"
(Vangelo secondo Luca 12, 51-53 e 54-59)

Beh, che dire: parole sante

Invece sentite queste:
"Alla regina della pace vorrei affidare ancora una volta le ansie dell’umanità per ogni luogo del mondo straziato dalla violenza, preghiamo affiché Maria Regina della Pace aiuti la vittoria della pace oggi".
E poi "Alla fine e' Dio che vince non il Drago anche se il Drago appare cosi' forte, anche se incarna tutti i poteri della violenza del mondo che sembrano invincibili. Ed e' proprio Maria che ci dice che alla fine e' il potere di Dio ad avere la meglio".
(XVI° Ratzinger , Castelgandolfo 14-08-06)

Ma preghiamo dde che?
Ma alla fine dde che?
Er Drago?

Ma dde che aoh!!!

iZ

14 agosto 2006

Ipocrisia maxima

Caro Ignazio La Russa presidente dei deputati di An,
come mai ...migliaia di detenuti politici cubani vittime della tua dittatura comunista e quelli dei tanti esuli che, solo fuggendo dalla loro amata terra, somo riusciti a ottenere la libertà sono da considerare vittime e decine di migliaia di persone che sbarcano sulle nostre coste sfuggendo a guerre o situazioni di estrema poverta' sono da rinchiudere o da rimandare in patria?

Caro Maurizio Gasparri dell'esecutivo di An perche' E' davvero triste che in Italia siedano al governo e alla presidenza della Camera persone che invece di difendere la liberta' considerano un modello questo bieco dittatore che non va festeggiato ma andrebbe processato per i crimini commessi impunemente da decenni e non e' triste che una legge dello Stato che affronta il problema dell'immigrazione con le deportazioni porti il nome del segretario del suo partito?

iZ

13 agosto 2006

Trico terrorismo

Nel 2001 prima di arrivare in aeroporto dovevi farti un accurato shamphoo altrimenti la forfora che innevava la tua giacca poteva essere scambiata per antrace (ricordate?) e tu preso per bioterrorista e rinchiuso a Guantanamo.
Nel 2006 prova ad entrare in aeroporto con una bottiglietta di shampoo in mano...

(nella foto il batterio dell'antrace)

iZ


In questo documentario si parla di esperimenti segreti su esseri umani attuati dalla CIA. Il video si apre con la riesumazione, 40 anni dopo la sua morte, del cadavere del dott. Frank Olson scienziato della CIA che aveva deciso di lasciare l'agenzia investigativa. Il figlio e' convinto che il padre, esperto in antrace ed armi biologiche, sia stato ucciso, tesi avvalorata anche dal rapporto dei medici legali dell'universita' George Washington che parlano di morte violenta.

10 agosto 2006

La ritirata secondo Chiesa

In questo interessante video (grazie Arcoiris) Paolo Mondani intervista Giulietto Chiesa sul tema, purtroppo ormai anacronistico, del rifinanziamento della missione in Afganistan.
Nell'intervista, pero', si pronuncia anche sull'imminente ritirata strategica delle nostre truppe dall'Iraq annunciata per l'autunno prossimo.
E' sempre utile sapere cosa ne pensa il Chiesa italiano.

Qui il video in RealPlayer
adsl - modem

iZ

09 agosto 2006

Coloro che ci amano




Da Beirut a... coloro che ci amano

21 luglio 2006

- o -
C'e' qualcuno per me che ci ama
Saluto coloro che ci amano
Vorremmo dire loro cosa sta accadendo
...

Siamo un paese di 4 milioni di persone
In una settimana, 150.000 di noi hanno lasciato il paese
e siamo stati colpiti da 15.000 missili
Missili... israeliani
Inizialmente, non sapevamo come parlavi
Parlarvi come spettatori arabi?
O come europei?
Alla fine abbiamo accosentito che è irrilevante
Nessuno sta ascoltando, comunque
Nessuno ascolta circa mezzo milione di profughi
Mezzo milione di profughi
Piu' di 300 martiri
e 1000 mutilati
Avete sentito parlare di una città chiamata Marwahin?
Marwahin?
Srifa?
Qana ed Al Mansouri?
Sabra e Chatila?
Dir Yassin?
Kifr Qassim?

Massacro!

Massacro!

Massacro!

Un momento di silenzio…

Adesso, ascoltate bene
Siamo assediati
e l'odore di polvere da sparo e' nell'aria
Polvere da sparo, ed il mondo sta guardando
Siamo assediati perché il mondo sta guardando
Ma l'essenziale e'
che ancora abbiamo un po' di alimenti ed acqua
Ed orgoglio
E dignità
Ed amore

Siamo un paese di 4 milioni di persone
4 milioni piu' uno
che e' nato oggi in una scuola sotto assedio
Noi siamo qui
Voi dove siete?

...
C'e' qualcuno per me che ci ama
Saluto coloro che ci amano
Vorremmo dire loro cosa sta accadendo
Non dimenticatevi di noi
- o -


mi scuso per la pessima traduzione
iZ

08 agosto 2006

La mafia non eSISDE

Ieri ho visto Il fantasma di Corleone di Marco Amenta, film-documetario sulla mafia, con non pochi problemi di distribuzione, che consiglio di comprare (in libreria) e vedere.
Il film, realizzato prima della cattura di Bernardo Provenzano, cerca di ricostruire la latitanza del boss corleonese partendo da un interrogativo: e' possibile che un uomo riesca a vivere nascosto su un'isola da 43 anni, braccato da centinaia di poliziotti, e continui ad essere il capo supremo di Cosa Nostra?
Bene, in Sicilia e' possibile e se il fantasma di Corleone per anni e' rimasto tale, forse vuol dire che non lo si voleva catturare.
Guarda caso proprio con Provenzano nel 1993 inizia un nuovo corso della mafia. Cosa Nostra da tempo cercava la risoluzione di alcuni grossi problemi: la revisione dei processi, la revisione della legge sui collaboratori di giustizia, il 41 bis, il sequestro dei beni. Insomma l'alleggerimento della pressione effettuata dalla magistratura. Dopo l'omicidio di Salvo Lima i rapporti con la DC si ruppero e a Cosa Nostra servivano nuovi referenti politici in grado di assicurare certi risultati. Provenzano proprio nel '93 assicura a Nino Giuffre', poi pentitosi, di riuscire ad ottenerli nel giro di 10 anni, parla di una "nuova formazione politica" che poi esplicita essere Forza Italia.
Dal 1993 al 2006, anno della cattura, Provenzano riesce a
sfuggire "miracolosamente" piu' di una volta alla cattura, proprio all'ultimo minuto. Molti dei funzionari che si occupano della sua latitanza, appena vicini ad una soluzione vengono rimossi, il colonnello dei Carabinieri Riccio viene fermato proprio mentre il suo aggancio va ad un appuntamento con Provenzano. E viene fermato da chi? Dal gen. Mario Mori capo del SISDE accusato anche di favoreggiamento aggravato per la mancata perquisizione del covo di Toto' Riina nel giorno del suo arresto.
In seguito alle dichiarazioni del colonnello Ricci la Procura di Palermo ha aperto un'indagine.
Ricordo che casualmente il boss e' stato arrestato lo stesso giorno della sconfitta elettorale di Berlusconi.

iZ

07 agosto 2006

Buona Siiiiria

Nel senso che... speriamo che se ne stia buona.
Di politica estera ne so poco e di solito non mi pronuncio ma un'idea su quello che sta accadendo fra Israele e Libano inizio a farmela.
Le possibilita' secondo me sono due, anzi tre:
Approfittando del rapimento dei due soldati Israele inizialmente, attaccando il Libano, sperava che i libanesi si fossero ribellati agli Hezbollah, dissociandosene ed isolandoli. Ma cosi' non e' stato e, complice l'eccessiva violenza degli attacchi, il risultato e' stato diametralmente opposto. Trovatasi in una situazione tale da non poter tornare indietro, Israele ha intensificato gli attacchi.
Oppure, approfittando del rapimento dei due soldati, Israele attacca il Libano per soggiogarlo definitivamente ed instaurare un governo del paese filo-israeliano (un po' come accaduto nel 1982).
Ma, dall'idea che mi sono fatto, Israele dovrebbe preoccuparsi, piu' che degli Hezbollah, della Siria e della possibilita' che essa si allei con l'Iran.
Come tentato in passato da due primi ministri (filo americani e non certo stinchi di santo), Benjamin Netanyahu fino al 1999 e Ehud Barak (ricordate Camp David per la questione palestinese?) fino al 2001, Israele deve trattare con la Siria prima che si avvicini ancora di piu' al pericolosissimo Iran. in quel caso il problema di Israele sarebbe molto piu' grosso di quello rappresentato dagli Hezbollah e Siria ed Iran potrebbero chiudere i giochi in poche mosse dando anche la possibilita al Libano di rendersi indipendente.
Oppure, e questa e' la terza, Israele, approfittando del rapimento dei due militari, in segreto accordo con il Bushardo attacca pesantemente il Libano per scatenare la reazione della Siria in alleanza con l'Iran che a loro volta verrebbero attaccate da Giorgino finalmente libero di togliersi quel sassolino siriano che ha da tempo nella scarpa.
Buoooona Siiiiria...... buooooona

iZ

Aggiornamento: noto che Siria e Iran sono gli unici paesi che vendono petrolio in euro e non in dollari.

03 agosto 2006

Pace in Galilea

Sembrerebbe un auspicio, ma purtroppo non lo e'.
Il nome e' simile ad uno di quelli molto di moda oggi (enduring freedom, operazione umanitaria, missione di pace) ma che, poco piu' di vent'anni fa, diede il via all'invasione del Libano da parte di.....indovinate di chi? ....Israele
Domenica 6 giugno 1982 colonne corazzate israeliane attraversarono il confine libanese con l'obiettivo di ripulire il Libano meridionale dalle roccaforti dell'OLP. Nome dell'operazione "Pace in Galilea"
Le unita' corazzate, l'aviazione e la fanteria israeliane avanzarono lungo tre direttrici principali e, una volta attraversato il fiume Litani, rivelarono il vero motivo dei loro piani: eliminare l'OLP dal Libano ed instaurare a Beirut un governo filo-israeliano.

Lo stesso anno vincemmo i Mondiali di Calcio
Tra un po' sbarchiamo in Libano?

iZ