14 dicembre 2006

Cerco famiglia

E' da tempo ormai che se ne sente la mancanza. Eppure c'e', la si vede tutti i giorni. C'e' quella del pastaio che ne aspetta il ritorno a casa, quella che al mattino fa colazione a suon di sorrisi scherzetti e coccole, quella che prima di prendere un colluttorio fa una riunione collettiva, quella a cui basta un brick di vino per riempire una casa di amici e passare una serrata in allegria, quella che parla per ore al telefono e paga una bolletta ridicola.
Eppure non si riesce a trovarla anzi, si trova esattamente il contrario. Si trova quella che del vivere insieme ne ha fatto un'abitudine, quella che non si sopporta, quella che uccide o abusa, quella che a mala pena arriva al fatidico ventesimo giorno, quella dell'indifferenza o del tradimento, quella sommersa dai debiti.
L'ho cercata anche su Google, ma niente.
Allora io mi chiedo, ma dove cazzo e' la famiglia di cui si preoccupa Casini? Ne esiste solo una? Si nasconde? "Noi siamo per la famiglia, una soltanto" Ecco, una... e le altre?.

iZ

10 dicembre 2006

Non vi lasceremo in Pacs

Non c’è niente da fare; la parola PACS proprio non gli piace… sarà il suono a dargli noia… non è molto in voga di questi tempi…

Non intende mollare la presa, è battaglia aperta… ecco, battaglia ha già un suono più moderno…

D’altro canto è Natale… e Lui c'ha messo l'immancabile zampone, che è duro a digerirsi.

Almeno rai e mediaset ne ricavano materiale nuovo per una fiction, visto che papi e divise le hanno esaurite.

Suggerisco alcuni titoli:

Guerra e Pacs

No Pacsaran

Pacstory di anime

I Pacs simile

Pacs da legare

Pacsinger

Tutti insieme appacsionatamente

Vento di Pacsioni

(continua...forse)


IlDispeptico

09 dicembre 2006

Quasar & Mercier

Potrebbe essere il nome di uno di quei progetti nati da collaborazioni fra artisti dal diverso background musicale oppure una nota marca di orologi di lusso oppure ancora una nuova esclusiva essenza profumata di chissa' quale stilista "Quasar & Mercier, per l'uomo che non deve chiedere .... mai"
Ed infatti, ha dato: quasi 2 miliardi sono passati dal conto Quasar di Pacifico e dal Ferrido di proprieta' Fininvest al conto Mercier di Previti. Qualche spicciolo e' stato poi accreditato direttamente a Squillante.
Il grosso dei soldi, a seguito dei bonifici, e' stato poi consegnato "a consegna diretta dal corruttore al corrotto" in "due dazioni localizzate in modo univoco e preciso" a casa di Previti e presso il circolo Canottieri Lazio e "non a contatti illocalizzabili, anticipatori di un successivo deposito in banca".
Queste le motivazioni della VI sezione penale della Cassazione, depositate a tempo di record, sul caso Previti/SME. In sostanza, provata la concretizzazione dei passaggi di denaro a Roma, non si poteva non tenerne conto nello stabilire la competenza territoriale del processo.
Quindi anche questa sentenza, pur non entrando nel merito del processo, conferma comunque le responsabilita' ascritte a Previti e compagni, il passaggio di soldi c'e' stato.
Purtroppo i tempi ormai stretti porteranno quasi sicuramente alla prescrizione e Previti ringraziera': "Mercier"

iZ

07 dicembre 2006

Hurrya

E' disponibile su Arcoiris il documentario realizzato da Enrico Montalbano incentrato sulle vicende che hanno caratterizzato il fenomeno immigrazione in Sicilia.
"Hurrya", questo il titolo che in lingua araba significa liberta', dura 80 minuti e ripercorre otto anni di lotte antirazziste, proponendo immagini e contenuti inediti di una realta' a molti sconosciuta.
La nascita dei CPT siciliani (ben cinque nella nostra isola!), gli sbarchi, la storia di un naufragio, il ritrovamento in alcuni cimiteri siciliani di tombe senza nome, la vicenda Cap Anamur (la nave umanitaria che nel 2004 salvo' 37 profughi nel Mar Mediterraneo), le deportazioni da Lampedusa verso la Libia, i racconti di attivisti, di avvocati, di giuristi e degli stessi immigrati.
Per far conoscere e ribadire, quanto sconsiderate siano state le scelte elaborate nel passato dal centro sinistra, e quanto razziste e crudeli siano state quelle prodotte e poste in essere dalle destre.

Guarda con RealPlayer - Guarda con WindowsMediaPlayer


A breve il documentario sarà disponibile anche sul satellite e, da oggi, qui su radio.out nella sezione video.

r.o

05 dicembre 2006

Strategia dell'emulazione

Cosa sta succedendo? si chiederà l’ottimista levatosi di buona lena da un lunghissimo sonno, ora che comincia a capire che qualcosa è fuori posto.

Meglio tardi che mai, si direbbe; peccato che la domanda è anacronistica, sappiamo già cosa succede: stanno copiando.

Forse lo spunto glielo avranno dato i cinesi, fatto sta che la banda del Bassotto ha deciso di usare la strategia dell’emulazione come linea d’opposizione, adoperando, in alcune circostanze, il modus del popolo della sinistra, ovviamente con accurate differenze.

Il dramma è che ci stanno riuscendo pienamente, forti della consapevolezza di avere a che fare con un popolo amnetico cronico, senza passato né futuro ma fottuto di presente evanescente.

Ed ecco come la politica si fa marketing: c’era una volta la Piazza dove ci stava il Popolo, oggi c’è anche Piazza Affari dove ci stanno i Telespettatori, i quali guardando il Popolo in tv hanno imparato a urlare al Regime!

E poi dicono che dalla televisione non si impara nulla!

Di colpo ogni riferimento perduto; tutto per tutti, niente per ciascuno, alfine di omologare, rendere invisibili le differenze, piallare i cervelli, livellare una società fino a che non rimanga solamente una superficie piatta, priva di spessore.

Oramai altro che Stivale, stanno facendo la Scarpetta…..

In mezzo a tutto questo caos preordinato, i melliflui scudetti crociati provano a saltare il fosso cercando sottobanco di rimodellare un paese che per più di 40 anni su 60 della sua storia repubblicana, è stato governato dal grande Squalo Bianco (altro che Balena!), per cui in buona parte cromosomicamente democristiano, ergo predisposto al figliolprodigalismo.

Chi vincerà questa corsa senza regole, per quanto prevedibile, rimane un interrogativo, il Bassotto ha sdoganato di tutto, mescolandolo scriteriatamente, la sua eredità è più nociva d’egli stesso, la poltiglia potrebbe ulteriormente amalgamarsi, plasmandosi in una deforme creatura bulimica.

Insomma, una cosa è certa la Bassottopolitica durerà a lungo, anche post mortem sua, il suo fantasma si aggirerà inquieto per la patria tutta, sempre se non ci sarà già Pierbassotto, l’erede….


IlDissimulatore

20 novembre 2006

ascolta la radio

Ciao a tutti e complimenti per il contenuto del blog!
una domanda.....perchè la radio è sempre off air?
saluti

10 novembre 2006

I furbetti della rete

E' proprio vero, a caval donato non si guarda in bocca (infatti il dentista per farlo si prende una cifra di soldi)
In questi giorni una mia grande amica (che ringrazio) mi scrive "...ti dicevo della radio, ieri non appena il computer è stato di nuovo disponibile ho provato a entrare ma immediatamente si è inserito l'antivirus...panico...cavallo di troia..non sapevo come uscirne..." poi il suo "trainer informatico" le ha risolto tutto per telefono. Sempre nella mail mi chiede se, secondo me, una volta rimesso a posto tutto sia il caso di riprovare.
Beh, penso e le dico, che vuoi che sia, in fondo e' un normalissimo blog di google, che sara' mai, riprova sara' uno di quei misteri di windows.
Passa qualche giorno e nell'angolo informatico del mio cervello si accende una spia rossa grossa come quella di Hal9000 in "2001 Odissea nello spazio": sara' mica il contatore di ShinyStat con il suo codice javascript?
Vado subito nel codice della pagina per controllare a cosa fanno riferimento gli script e tranne qualche cookie di troppo non trovo altro.
Se non che' incrocio con gli occhi un altro codice inserito tempo fa quello di webmobile.ws
Purtroppo non conosco bene java e non posso approfondire ma li' sento che c'e' qualcosa che non va. Allora vado sul loro sito e leggo le condizioni d'uso: ASSURDE. Ne riporto qualche stralcio:

Webmobile.ws si riserva il diritto di variare il presente regolamento in qualsiasi momento senza dover darne preavviso agli iscritti ; elabora e mette a disposizione un codice javascript gratis che se inserito nella pagine web genera dei rilevamenti sul traffico che vengono memorizzati in una area riservata protetta tramite password e login Non esiste alcuna garanzia di continuità e di intergità dei dati e Webmobile.ws si riserva la facoltà di disattivare i rilevamenti in qualsiasi momento senza preavviso
E fin qui ci si puo' anche stare. Per offrire il servizio e' indispensabile inserire un codice, c'e' una password a proteggere i dati, per la continuita'....vabbe' e gratis mica si puo' pretendere tutto.

...gli utenti inseriscono il codice javascript fornito a proprio rischio e pericolo e sollevano Webmobile.ws da qualsiasi responsabilità derivante dall'uso e relative conseguenze dello stesso...

...Webmobile.ws ha ampia facoltà di operare tramite lo script inserito nei siti degli utenti , ivi compreso studi statistici , attività con fine di lucro incluso proposte di servizi audiotex con software di connessioni a valore aggiunto...

...inserendo il codice javascript di Webmobile.ws nel Vs sito autorizzate Webmobile.ws a mandare qualsiasi tipo di codice informatico quali html,javascript,jscript,c#,activex,java tramite il codice inserito per controllare gli accessi del Vs sito e per qualsiasi altro fine ivi compreso l'apertura saltuaria di finestre secondarie contenenti codice informatico di tipo html,javascript,jscript,c#,activex,java ecc... ...Si autorizza Webmobile.ws a rilevare ed operare azioni informatiche di qualsiasi genere tramite il codice javascript che inserite nelle vs pagine web a spostare su altro sito , anche di terze parti , le azioni informatiche derivate dallo script javascript senza doverne dare comunicazione...

Manca solo una strizzatina alle palle e un dito in culo per completare l'opera.

In pratica questi furbetti con la scusa che ti danno gratis il servizio di statistica sugli accessi inondano i computer dei visitatori (con windows) con merda informatica tipo malware, trojan, dialer, etc.
Webmobile addiooooooo

Cercando poi in rete ho trovato un'esauriente spiegazione e anche un elenco di altri furbetti da cui stare alla larga

software-free.org (dialer loader pages)

trafficredlight.net (trojan repository)

hostance.net (trojan repository)

138.188.193.166 (trojan "loader checks")

freestat.ws (dialer scam stats)

specialstat.com (dialer scam stats)

statistiche.ws (dialer scam stats)

webmobile.ws (dialer scam stats)

superstat.info (dialer scam stats)

megastat.net (dialer scam stats)

puntostat.com (dialer scam stats)


i
Z

Tu chiamali se vuoi... inceneritori

"E stringere le mani per fermare qualcosa che è dentro me ma nella mente tua non c'è" cosi' cantava Battisti in "Emozioni" album dei primi anni '70.
Quelli dell'Assemblea Regionale Siciliana sembrano averlo preso sul serio e hanno fatto sparire dal resoconto stenografico della mozione presentata dagli onorevoli Borsellino, Ballistreri, Barbagallo e Cracolici l'ultimo paragrafo, il piu' importante, che sospendeva "le procedure autorizzative per la localizzazione di impianti di qualsiasi natura per la produzione energetica, con esclusione degli impianti a basso impatto ambientale: fotovoltaici e impianti solari"
Inceneritori a tutti i costi, ma chissa' di chi e' stata l'idea, se del funzionario piu' pagato d'Italia,
il direttore generale della neonata Agenzia per le acque e i rifiuti Felice Crosta (ci credo che e' felice 567 mila euro di stipendio annuo, circa 1.500 euro al giorno) o dello stesso Cuffaro o ancora di qualcuno dei loschi figuri di cui si circonda.
Mi torna in mente un altro motivetto di qualche anno prima "Apro gli occhi e ti penso, ed ho in mente te......."

Qui la mozione

Qui il resoconto stenografico

iZ

31 ottobre 2006

Torta Italia ovvero E’ tempo che le pecore imparino a ruggire

Lo sappiamo bene: l’italiano medio ha molte maschere che usa alla bisogna; due di queste, ultimamente, le indossa di frequente in una sorta di pedissequa alternanza a seconda del dettame mediatico, non nascondendo, peraltro, il forte contrasto dell’una sull’altra.

V’è la maschera patriottica, populista, di difesa dei valori italici, che viene fuori nel momento in cui il pericolo giallo ci svuota le tasche o quando i cattivissimi mori sbarcano a migliaia per strapparci il lavoro e il crocifisso dalle mani, e viene fuori con un impeto tale che, a paragone, il senso d’identità nazionale dei francesi piuttosto che degli spagnoli o perfino degli americani stessi, ci fa una pippa; sembra quasi autentico!

Poi, però, senza un limbo di passaggio ove meditare, senza nessuna consecutio, ecco spuntare l’altra maschera, quella esterofila, che diciamocelo chiaramente, ha sempre contraddistinto l’italiano medio, vassalla, modaiola, acritica, ma più vicina alla sua vera natura.

E allora che lo si vede, sdegnato, criticare le istituzioni mal funzionanti con un frasario preconfezionato, prontamente tirato fuori dal taschino del cervello, del tipo “facciamo come loro”, più che altro riferendosi agli americani, agli inglesi, ai francesi, da un po’ di tempo anche agli spagnoli e ultimamente molto in voga, ai tedeschi.

In particolar modo, il modello tedesco, fa gola ai nostri politici medi, piace molto riempirsi la bocca di “gross coalition” , si inebriano pronunciando queste parole, che danno l’idea, piuttosto, di una “grassa colazione”, il cui nome non può che essere Torta Italia, dove c’è posto per tutti, dalla sinistra Destra alla maldestra Sinistra, la cui tavola da apparecchiare è il Belpaesello e il lauto pasto da ingozzare siamo noi.

Del resto sanno benissimo che il popolo da queste parti non è molto incline alla rivolta, anzi, tutt’altro, gli italiani amano, in fondo, la sudditanza tanto quanto il lamentarsene.

Il progettino non è di fresca fattura, è stato pianificato già forse in pre-campagna elettorale se non subito dopo; infondo, Silvietto, in una delle sue scorregge mediatiche, aveva sottolineato l’inconsistenza politica del prof. Mortazza, dando per scontato che il leader occulto fosse Baffetto Massipol, ostentando un diniego di facciata per la massa belante, ma in realtà sponsorizzando l’unico “dell’altra parte” che garantisse i suoi interessi.

Il Prode Mortadella è inviso un po’ a tutti, era fuori dai giochi ancor prima di essere eletto, lo è ora più che mai, niente “colazione”, dunque, per lui, che si sfami di se stesso in quanto insaccato!

Certo non è sicuramente la personalità di cui avrebbe veramente bisogno questo cazzo di insensato paesello, ma è pur vero che non è il primo pupazzo dell’elenco di cui sbarazzarci in fretta.

Quello che potrebbe accadere, ovvero l’ingorda epula dei rovinosi gerontocrati, segnerebbe davvero un punto di non ritorno per questo fottutissimo, sconclusionato, indefinibile paesello; se gli consentissimo, senza batter ciglio, questa porcheria, la deriva sarebbe definitiva, irrecuperabile; non è che adesso sia facilmente risanabile, ma come dire, stiamo camminando su un filo, che, seppure ormai invisibile, ancora ci regge, permettere che l’infausto banchetto si consumi, ci farebbe precipitare senza possibilità d’appiglio.

La mia testa ribolle di cattivi pensieri, “un focolaio di sovversivi” come dice Zulù, non suggerirò ciò che il cuore e la mente mi sollecitano, ma perdio popolaccio è giunto il tempo di togliersi le bende e di piantarla col pianto belante, basta zoppicanti giustificazioni, ruggiamo, se ne siamo capaci, e strappiamo a morsi il cuore marcio di questo paese in cancrena!

IlDisforico

22 ottobre 2006

Io mi rifiuto!!!

Si, ho deciso, io mi rifiuto.
Nel senso che mi faccio rifiuto, mi rifiutizzo. Mi chiudo in un bel sacchetto di plastica nero e mi accovaccio giu' sotto al portone di casa.
Domani passa il furgoncino dei rifiuti ed io mi faccio finalmente un bel viaggietto gratis.
Magari che so', in Nigeria, Senegal, Ghana, oppure in Campania e poi diretto finisco in Sicilia meglio di un Eurostar.
No, pero' in Sicilia no, da Cuffaro no, che schifo, immondizia con immondizia no, e poi mi userebbe per ricattare qualcuno "Tu mi fai fare un'inceneritore nel tuo comune ed io ti faccio la rete fognaria nuova"
Pero' in Sicilia potrei fare un bel giro Paterno', Augusta, Casteltermini, Bellolampo, quattro province senza spendere un'euro, nel frattempo Cuffaro sara' costretto a dimettersi se condannato al processo per concorso esterno in associazione mafiosa (e si anche lui fa i concorsi) e mi faccio il viaggio di ritorno in Campania a costo zero.

iZ

19 ottobre 2006

Space Oddity

Pare che Giorgietto Cespuglio, dopo un lungo periodo in cui, messo all’angolo, ha dovuto difendere se stesso e i suoi fidi boyz, stia tornando al contrattacco.

Pochi giorni fa ha legalizzato le prigioni stile Guantanamo, dando in pratica mano libera a quei bravi ragazzi della C.I.A. di poter seviziare allegramente chiunque ritengano un sospetto terrorista, senza più doversi preoccupare di essere infamati come fuorilegge.

Ma non finisce qui: ieri Mr Bombarda si è superato; ha deciso, neanche a dirlo, democraticamente, che lo spazio è tutto suo e può usufruirne solo chi, zitto e prono, gli lecca appassionatamente il culo, chi, invece, non trova il suo culo piacevole rischia una preventiva guerra stellare.


Volevo dare un piccolo consiglio da povero mortale all’Onnipotente:- Occhio, ché quaggiù c’è chi mira molto in alto! Ti conviene, Signore, continuare a startene nel tuo silenzio, proprio come se non ci fossi, ché se scopre dove ti nascondi, chiama i suoi amici Basso & Bombardino, e per te, tuo figlio (che fra l’altro è palestinese…) e lo spirito santo, sono giorgietti amari!


p.s. ricorda che non ne hai un altro all’infuori di lui e di non nominarlo invano… altrimenti… fulmini e saette… spaziali!

IlDiscoloVolante

15 ottobre 2006

Stretto sul ponte

Tempo fa tornando dalla Sicilia all'imbarco per il traghetto Messina-Villa S.Giovanni faccio circa 90 minuti di fila. In un giorno infrasettimanale di meta' settembre, quindi non in pieno rientro estivo, non pensavo di aspettare cosi' tanto.
Si stupisce anche il mio giovane compagno di viaggio (mio figlio) che un po' scocciato mi dice: "Ma perche sei contro la costruzione del ponte? Adesso saremmo gia' dall'altra parte!"
In un baleno mi si annebbia la vista ed il volto di quell'innocente pargolo si trasforma in quello del tipico elettore di centro-destra/destra a meta' tra la casalinga di voghera e l'imprenditore celodurista verdepadano medio.
Deglutisco, conto fino a dieci e parto con la filippica.
Per primo metto in chiaro che un viaggio non e' una corsa a chi arriva prima, ma un'occasione per vedere posti nuovi, con nuove persone, nuove usanze, nuove piante e animali, differenti modi di coltivare la terra, di costruire le case, etc. etc.
Poi spiego che se i traghetti funzionassero a dovere e fossero in numero adeguato l'attesa sarebbe stata breve, magari giusto il tempo di gustare una fresca granita. Ricordo, a lui che e' siciliano e che quindi bene sa, che da noi manca l'acqua per lavarsi, le strade sono trascurate, le ferrovie ancora a binario unico, i centri storici completamente abbandonati al degrado, le scuole fatiscenti, etc. etc. etc.
Quando mi riprendo siamo gia' a Sibari, 200 chilometri e non me ne sono neanche accorto, mio figlio dorme con il viso rivolto verso il finestrino e un rivolo di bava verde gli esce dalla bocca. L'ho distrutto. Penso che la prossima volta che sentira' parlare di ponte sullo stretto gli verranno i conati di vomito.
Ce l'ho fatta, ne ho salvato un'altro.
Oggi leggo del governatore(?) Cuffaro e del fatto che vuole fare il ponte da solo dopo che il governo, con una mozione firmata dal capogruppo dell'Ulivo Franceschini, ne ha bocciato, alla Camera, la realizzazione con uno scarto di 38 voti.
Adesso la discussione passa al Senato dove i numeri della maggioranza sono molto piu' risicati.
Se qualche senatore del centrodestra, prima del voto, volesse fare un viaggetto in Sicilia... mi propongo per un passaggio.
Non si sa mai, cambiasse idea...

iZ

14 ottobre 2006

M la Squola

Che in parlamento ci siano persone che fanno uso personale di sostanze definite "stupefacenti" non mi scandalizza anzi a mio parere, in percentuale, rispecchia esattamente la situazione del paese. Se considerassimo anche l'alcool fra tali sostanze la percentuale salirebbe vertiginosamente.
Del resto l'uso personale, in quantita' definite da apposite tabelle, e' pressoche' tollerato e punibile soltanto per via amministrativa.
Detto questo le cose che mi scandalizzano sono due.
La prima e'
trovarmi pienamente d'accordo con un rappresentante della Lega, la responsabile giustizia del partito di Bossi, Carolina Lussana (quella del "contronatura" a proposito di coppie dello stesso sesso), che ha dichiarato: "Invito i colleghi che fanno uso di stupefacenti a dichiararsi in modo tangibile ai cittadini, anche perché l’uso personale di droghe non è sanzionabile."
La seconda e' sapere che in parlamento siedono persone che non sanno dove si trovi Guantanamo, che pensano che il Darfur sia uno stile di vita, che Mandella sia un avvocato e che con l'effetto serra la terra si raffreddi. La Consob poi..... questa sconosciuta.
Imbarazzante.
Chiaramente la colpa non e' nostra che li abbiamo votati ma ovviamente di Fini, Casini, Berlusconi, Prodi e pochi altri che ce li hanno proposti.
Come ammesso dal senatore dei Ds Bettini la composizione di questo governo, grazie alla riforma elettorale berlusconiana, e' stata decisa da una ventina di persone.
Piu' che un test tossicologico proporrei un test di cultura generale cosi', la prossima volta, tra una canna e l'altra magari qualche libro o giornale lo leggono pure.

iZ

Mi scusino i muli per l'accostamento con i politici italiani

12 ottobre 2006

Dissesto Di Polizia

guarda il video

fonte: www.arcoiris.tv

per saperne di più: federicoaldrovandi.blog.kataweb.it , www.veritaperaldro.it



Non è facile, dopo aver visto questo video, scrivere senza che le mani tremino per la rabbia; una rabbia implosa, che non trova pace, e che più è costretta, più muta in odio, lucido e devastante.

Federico Aldrovandi aveva 18 anni: un anno fa, il 25 settembre, è stato massacrato a morte da quattro poliziotti….

Già… i poliziotti… e le forze del disordine tutte… coloro che dovrebbero garantire la sicurezza, la moralità, la giustizia, i primi a dover dare il buon esempio, troppo spesso sono, invece, i primi di cui aver paura, soprattutto perché le loro porcherie vengono puntualmente taciute, protette e quasi mai punite. Protette, in primis dallo stato, poi dai giornali e dai media in generale… loro, gli sbirri, rimangono sempre impuniti.

Impuniti come a Napoli e le sevizie alla caserma Ranieri.

Impuniti come a Genova e la morte di Carlo Giuliani, e il massacro della Diaz, e le torture a Bolzaneto.

Impuniti come in tante manifestazioni, cortei, piazze, dove, coraggiosi come conigli, picchiano selvaggiamente e indiscriminatamente chiunque si trovi a distanza di fido manganello.

Impuniti e protetti, sempre.

E a noi? Chi ci protegge da questi criminali legalizzati da una divisa di stato?

Nessuno ci protegge, nessuno.

Certo, qualcuno potrebbe obbiettare che non sono tutti uguali, che molti sono onesti e coscienziosi, che è sbagliato generalizzare…. Sicuro, sì, ne sono convinto, ma è pur vero che molte caserme pullulano di esaltati giovinetti la cui frustrazione scaturisce in una tanto furiosa quanto confusa militanza neofascista, o neonazista in taluni casi, violenta, settaria, feticista, pronta a esplodere quando si presenta l'occasione.

E non direi affatto che sono un numero irrilevante se aggiungiamo anche molti 'anziani', spesso magari ai vertici; il problema esiste e andrebbe preso in considerazione vista la puzza revisionista di questi tempi.

Tornando a Federico, ennesimo caso di verità interrotta, la storia fa ancora più rabbia, perché non si capisce una simile brutalità, non ha contesto, lui intanto è morto e i poliziotti sono vivi e impuniti.

Vi invito a guardare il video, è struggente ma va visto, per non dimenticare, per non assopirsi e cedere alla rassegnazione di sentirsi impotenti dinnanzi alla Menzogna Istituzionalizzata.


IlDisCrimine

03 ottobre 2006

Disumana Res # 3

storia di folla e lacune pubbliche
Guerre dell'immaginario collettivo




Autobus, pomeriggio, è pieno zeppo di gente.
Non c’è un finestrino aperto. Il sudore che trasuda da noi altri si solidifica pian piano nell’aria, imbevendola di tanfi multipli. Entrano due tizi. All’inizio sembrano i soliti tossici. Si reggono a stento alle barre del bus e dondolano come altalene, si sono evidentemente appena fatti.
Fin qui, nulla da dire. La folla guarda indispettita quel loro sudore biancastro.
Gli fa un po’ di spazio attorno. Giusto per evitare la moderna paura del furto. Rimangono così nel loro cantuccio, vicini, fottendosene di tutto il resto. Ma non è finita, uno dei due a un certo punto prende l’altro. Sembra una scena di via col vento, lo abbraccia in modo morbido, lo avviluppa, lo bacia profondamente, poi gli caccia la lingua in bocca e se lo sfrega addosso. La folla scompare, sembra che attorno abbiano un vuoto enorme. Tutti si sono allontanati da loro in modo disumano. Una vecchia, atterrita, grida allo scandalo, parola piena, storicamente intrisa d’odio sociale. Dice d'aver visto l’anticristo. Si-si, purtroppo tossico più frocio in quella sua testa che crede da santa fa diavoleria. Alcuni fanno finta di distrarsi ma osservano, curiosi come topi a un palmo dal formaggio. Altri, con gli occhi, li cercano, e pieni di sé blaterano parole che non si sentono, quelle fatte d’invidia. I due continuano, quel vuoto sembra gli abbia dato una carica incredibile, la consapevolezza di essere soli è con loro, come nel resto delle loro giornate assieme suppongo. La vecchia si fa amici, e blaterano, poi altri amici, e blaterano, poi altri amici, e blaterano ancora.Tutti in quel bus sono amici, la gente per bene è amica, quei due rappresentano una lacuna pubblica, una screpolatura della coscienza collettiva, qualcosa vicina all’offesa, non dovrebbero occupare lo spazio degli altri. I due continuano. Baciandosi si spostano verso l’uscita e con il loro movimento si sposta anche l’aria attorno. La folla sembra attaccarsi a quell’aria e seguirla per evitare il contatto, fanno schifo, evidentemente. Sono atroci, sicuramente. Sono squallidi, visibilmente. Sono un risultato, certamente. Questo dicono.
Sono innamorati, semplicemente, mi dico.

iMago

02 ottobre 2006

LA VENDETTA DELLO STOMACO GUASTO favoletta ecologica per bambini audaci

C'era una volta, in un piccolo paesino di provincia, un ragazzo di nome Alfonso, con l'alito talmente pestilenziale, ma talmente pestilenziale, che tutti lo soprannominarono "Alfogno".

Anche sua madre lo chiamava così e confidando, ormai, per quel fiato sciagurato, solo nell'intercessione divina, lo aveva relegato in una camera piena di finestre a pane e acqua di Lourdes.

Da quelle finestre di tanto in tanto, lui fuggiva portando a spasso ventate di disperazione: sua e di chiunque lo avvicinasse….

Ogni saluto, giunto regolarmente da lontano, gli ricordava la sua triste condizione e così, sempre più frustrato, finiva per rintanarsi solo con i suoi pensieri che, almeno loro, non puzzavano.

Abbandonato nel suo lettino, ad occhi chiusi, immaginava che il suo stomaco generasse la primavera e, attraverso la sua bocca la riversasse sul mondo intero per dodici mesi all'anno…. e gioiva felicissimo di tale miracolosa guarigione.

Riaprendo gli occhi, però, scopriva l'orsetto di peluche che egli era solito coricarsi accanto girato dalla parte opposta e con l'espressione nauseata, e la sua onirica Primavera veniva negata crudelmente da un pianto dirotto.

Il nostro povero Alfogno… ehm… Alfonso visse, per tanto, la sua giovinezza consapevole di avere molto da comunicare agli altri, ma impossibilitato a farlo senza mettere a repentaglio (e sottolineo aglio) l'incolumità dei suoi interlocutori….

Crescendo, purtroppo, continuo a peggiorare… peggiorare senza sosta…

Alla terrificante alitosi si aggiunse una spaventosa forma di aerofagia che fece da "colonna sonora" ad un tragico epilogo: in una delle sue fughe, con un immane peto, fulminò un innocente bambino di due anni che ebbe la malaugurata sorte di passargli accanto in quel momento.

NON CI FU PIU' PIETA' PER LUI!

La giuria popolare fu unanime nel condannarlo ed il giudice gli inflisse il massimo della pena per l'orripilante infanticidio commesso: la Vita!

I detenuti del carcere assegnatogli, nonostante egli fosse nel più totale isolamento, videro la loro unica ora d'aria seriamente compromessa, ma il tempo si appestò… ehm… apprestò a salvarli avvicinando il fatidico momento….

Nessuno assistette all'esecuzione ed il boia, protetto da una sofisticata maschera antigas, lo crivellò con sventagliate di mitra tenendosi a debita distanza di sicurezza.

La notizia della sua morte si propagò a suon di respiri di sollievo che, oramai, tutti poterono tirare….

… Ma quella tranquillità ebbe poca durata….

… improvvisamente, da ogni foro provocato sul suo corpo, fuoriuscirono agguerritissimi soldatini di merda decisi a vendicare il compianto ed ad imporre la loro egemonia in paese.

Spietati ed implacabili marciarono al grido di PRRRRR! PRR! PRRRRRRR!

La loro prima vittima fu il boia, colpito in piena faccia da uno stronzetto molotov; quindi toccò a tutti gli altri….

In memoria di Alfonso, con eroici lanci di bombe ad ano, i soldatini fecero in breve piazza pulita… e finalmente pregna di MERDA.

Crebbero, si moltiplicarono e vissero in eterno felici escrementi.


Godurio

25 settembre 2006

i Trovatutto

Visto che anche all'estero fra un po' sullo scandalo Telecom ne sapranno piu' della maggior parte di noi vi propongo un mini riassunto della vicenda intercettazioni perche' a me sembra che poi tutto questo trambusto sui media, tutti questi nomi, alla fine non servano altro che a confondere le idee ai piu' e a far venir voglia di girare pagina e passare alle notizie sportive.

Parafrasando direi che invece bisogna prendere il caffe' finche' e' caldo.

1) Inizia tutto con una banale vicenda di corna. Un tizio genovese riceve a casa una busta con dentro i tabulati delle telefonate tra lui e l'amante, la moglie ne entra in possesso e di conseguenza fa le valigie. L'intraprendente avvocato di lui chiede direttamente al garante della privacy chi avesse spedito il tabulato mai richiesto.

2) Il garante interpella i tecnici della Telecom. Questi scoprono che nessuno aveva mai richiesto e rilasciato notizie su quel numero di telefono. Di conseguenza invia degli ispettori alla sede Telecom per verificare come mai non fosse rimasta nessuna traccia di quegli accessi al sistema e se vi fossero gli estremi di violazione della legge sulla tutela dei dati sensibili. Gli ispettori fanno il nome di RADAR un sistema, di cui parlavano in molti nei corridoi Telecom, che permette di estrarre e incrociare dati di utenze telefoniche senza lasciare traccia. attivo dall'estate del 2005.

3) Spuntano i primi nomi dei Trovatutto: Giuliano Tavaroli ex Carabiniere divenuto capo della sicurezza Telecom ed Emanuele Cipriani titolare dell'agenzia d'investigazioni privata "Polis d'istinto". Manager, politici, sportivi e anche semplici cittadini pagando si rivolgevano al Cipriani che attraverso il suo compare Tavaroli procacciava i dati richiesti.

4) Il gioco si fa piu' pesante. Entra in scena Marco Mancini, numero due del SISMI coinvolto nello scandalo del rapimento dell'Imam di Milano in collaborazione con la CIA. Mancini chiede a Tavaroli di mettere sotto controllo i telefoni della DIGOS di Milano (sai che ridere) per accertarsi che non creino intralcio nel piano del rapimento.

5) Scoppia lo scandalo, Tavaroli viene mandato in Romania presso la Pirelli e Mancini arrestato e poi rilasciato. Si fa un gran polverone, si parla di giornalisti coinvolti come Renato Farina di Libero, computer sequestrati nella sede di Repubblica, interrogatori segreti, tutto per distogliere l'attenzione da un altro fatto.

6) In quei giorni un ex poliziotto Adamo Bove capo della security governance di Telecom si decide a collaborare con la questura di Milano per venire a capo della vicenda dell'Iman rapito. Bove e' un professionista serio, tutto d'un pezzo, anni fa fece arrestare "Sandokan", il numero uno della camorra Francesco Schiavone. Da quando decide di collaborare alle indagini sul SISMI Bove si sente pedinato, seguito. Il 21 luglio Bove si getta da un ponte dopo aver telefonato alla moglie per avvertirla che sarebbe andato a casa stanco per il troppo caldo. La sua auto viene trovata con il motore in moto e le quattro frecce accese.

7) Vengono arrestati Tavaroli e Cipriani, il responsabile della sicurezza Pirelli Pier Guido Iezzi e diversi pubblici ufficiali tra cui un carabiniere, membri della Guardia di Finanza e della Polizia e funzionari dell'agenzia delle entrate.

Laif is nau... a San Vittore

fonte: Phillip Bailey, Questura di Milano, laRepubblica, AGI

iZ

22 settembre 2006

Evidence

Sullo spunto del precedente post ed a proposito della prossima puntata di Report dove si parlera' del film "Confronting the evidence", inchiesta proposta e finanziata da Jimmy Walter e disponibile su internet da diverso tempo, vi propongo questa vignetta di Abu Mahjoob, ottimo vignettista arabo, che sintetizza in pochi tratti il senso di questa assurda ed ignobile guerra. Il suo archivio offre ulteriori spunti di riflessione.

Naturalmente sulle chiappe della vacca c'e' scritto 11 settembre

iZ

20 settembre 2006

L'attualità vista dai Cartoons degli altri
L'ultima polemica sulle affermazioni del papa ha occupato i quotidiani di tutto il mondo...c'era bisogno di un pò di pubblicità in un momento in cui il vaticano sembra perdere nei confronti di quei fenomeni di conflittualità che attirano, a suo discapito, sempre più massa. E' interessante notare come i "chiamati in causa" (quei mussulmani ormai trasformati, grazie alle testate italiane e non solo, in pericolosi criminali nell'immaginario collettivo, come se non potessero e non sapessero fare null'altro nella loro vita), raccontino attraverso le arti visive, cartoons nello specifico, i fatti d'attualità che li hanno coinvolti.
Ecco che lo scontro tra religioni diverse diventa più finemente scontro interno tra due modi di vedere la stessa chiesa...non solo religione però...guardare per credere...
iMago

19 settembre 2006

Voti a perdere

Navigando un pò qua e un pò là, toh! cosa ti trovo.....un filmatino illuminante sul voto elettronico.... gustatevelo >>>>>> guardami

p.s. non ditelo al Bassotto..... tanto già lo sa.

17 settembre 2006

Il Mago Gnutti

Ricucci: ” … ma tu l’hai letta stamattina l’intervista di quel deficiente di Tronchetti Provera su La Repubblica di stamattina?”.
Gnutti: “No”.
Ricucci: “E leggitela, va! Che parla de me e de te…C’è tutta l’intrevista del dottor Tronchetti Provera, che loro sono il salotto sano…”.
Gnutti: “Ah, ah!”.
Ricucci: “C’ha quarantacinque miliardi di euro di debiti…il salotto sano lui c’ha!”.
Gnutti: “Pensa te”.
Ricucci: “Ma è una roba incredibile, no?”.
Gnutti: “Eh sì, ma viene, viene a miti consigli anche lui, eh?”.
Ricucci: “Ah sì? E quando però?”.
Gnutti: “Eh, l’anno prossimo”.

E un anno e' passato visto che l'intercettazione risale al luglio del 2005
Che mago quel Gnutti.
iZ

15 settembre 2006

CapiRai......!

In pieno teatrino bipartisan, l'ex ministro delle comunicazioni Mario Landolfi, esponente di alleanza nazionale ma praticamente lacchè di Silvietto, è stato eletto a primo scrutinio presidente della commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai......
Il nuovo Guardiano Rai, è la stessa brava personcina che nel 2000, quando ricopriva la carica di ministro, fece recapitare un bigliettino con su scritto il nome di una giornalista da raccomandare all'allora direttore del tg1 Gad Lerner il quale lo sputtanò in diretta davanti a milioni di telespettatori.......
Occorre dire altro?

Dislocato

Pss...fumo?

La Giunta titolata a prendere questa decisione (sulla decadenza da parlamentare n.d.r.) la prendera' non appena completata l'istruzione del caso. A quel punto prendera' una decisione, e credo che la Giunta responsabilmente adottera' una decisione trasparente, in grado di dire al Paese che non ci sono figli e figliastri.
Fausto Bertinotti a "AnnoZero"

Speriamo nello stesso impegno che ha distinto Previti ed il suo unico cliente, il capo comico Berlusconi, nell'evitare la condanna ricorrendo a rinvii per legittimo impedimento, nullità, inutilizzabilità, ricusazioni, legittima suspicione oppure a leggi ad hoc come quelle in materia di falso in bilancio, rogatorie oppure ancora la Cirami, la Schifani e la ex Cirielli.
Se fosse uno spacciatore, sarebbe il migliore sulla piazza.

iZ

13 settembre 2006

Resoconto giornata Lampedusa


Manifestazione del 10 settembre. 2006

Nessuno se lo aspettava.
Nessuno si aspettava che la giornata antirazzista di lampedusa del 10 settembre 2006 si svolgesse in modo del tutto pacifico, non ostile nei confronti dell’isola, dei suoi abitanti, ma compatta in tutti le sue espressioni, quella dei movimenti antirazzisti, del sindacato cgil, di rappresentanti dei partiti, delle istituzioni, almeno una parte, degli stessi immigrati naturalmente, nel chiedere tre cose fondamentali:la cancellazione della Bossi-Fini, senza ritornare alla Turco-Napolitano che l’aveva ispirata, la chiusura dei CPT(centri di permanenza temporanea) e di tutti quei luoghi di detenzione mascherati da luoghi di accoglienza, gestiti da associazioni private per mero scopo di lucro, per chiedere al governo di mantenere le promesse fatte in campagna elettorale e di mantenere fede al programma dell’unione almeno, malgrado alcune sue ambiguità, come quella del superamento dei centri di detenzione per immigrati, che stante oggi non ha significato nulla, se non in alcuni casi l’erogazione da parte dello stato di milioni di euro al fine di migliorarne le condizioni o peggio per costruirne di nuovi.
Ma principalmente mettere in moto, già da subito dell’inizio dei lavori parlamentari, quel meccanismo di elaborazione di nuove politiche dell’immigrazione, che tocchino tutti gli aspetti del fenomeno, dagli ingressi e il permesso di soggiorno, alle condizioni di lavoro alla diritto di voto e cittadinanza, insomma una legge ex novo, che si ispiri a principi di libertà e uguaglianza.
Sin dal nostro arrivo, fino alla partenza del giorno dopo, gli abitanti dell’isola non hanno mai avuto paura. Hanno vissuto la loro domenica del tutto simile alle altre, senza mostrare ostilità nei confronti dei manifestanti, anzi molti hanno aperto le loro attività commerciali, altri erano in piazza a d ascoltare quello che veniva detto da ogni rappresentante dei soggetti che avevano promosso la manifestazione, senza che mai ci fosse alcuna provocazione , se non quella posta in essere dalla rappresentante della lega nord, tal signora Maraventano, che da alcuni mesi, presa dal vortice dell’apparire e avida di protagonismo fine a se stesso, senza una ben minima capacità di ragionamento intellettuale e politico, del tutto all’asciutto sulla conoscenza del fenomeno migratorio e con l’arroganza, tipica di chi, tra volgarità e cattivo gusto, sconosce la propria storia e si butta tra le braccia delle orde barbare leghiste, che la usano a proprio beneficio, la donna dicevo appare vicino la piazza con i suoi scagnozzi, e naturalmente che fa?…rincorre le telecamere per dire quel poco che il suo essere pensante riesce a esprimere.
Dopo l’assemblea pubblica in piazza e una volta ribaditi da tutti gli obiettivi che da anni perseguiamo, alle 16.oo, dal porto parte il corteo che attraversando il centro del paese arriva dopo mezz’ora di fronte il centro di prima accoglienza, ma di fatto centro di permanenza temporanea e lager sin dalla suA nascita.
Questo CPT, si trova a ridosso della pista dell’aeroporto di Lampedusa, tristemente famoso per le sue condizioni(come tutti gli altri in Italia peraltro) e per le deportazioni di massa di immigrati verso la Libia, denunciato innumerevoli volte dalla rete antirazzista, presente sempre in questi anni a Lampedusa, attraverso una quantità enorme di immagini, passate in televisione, su internet, recapitate a parlamentari europei, e famosa per il famoso articolo di Fabrizio Gatti, per l’espresso, protagonista in prima persona degli avvenimenti all’interno del centro.
Cinquecento persone o forse di più arrivano di fronte i cancelli del cpt.
Mai era accaduto nell’isola. tutti a gridare Hurrya, che in lingua araba significa libertà.
Loro, “gli ospiti”, come ipocritamente vengono definiti i migranti rinchiusi come polli in gabbia, sono lì....come sempre….sono ombre spesso dietro sbarre fittissime o avvolte da teloni, vediamo sagome, lontane, poco visibili....alcuni di loro ce la fanno ad arrampicarsi per mostrare i loro volti, per dire non siamo invisibili, fanno un grande sforzo, anche per guardare noi, per capire....è un gioco di sguardi quasi sempre….ma ci capiamo da tanto tempo ormai….
Viene posto da alcuni di noi un telo bianco:una mano nera a mò di ALTe intorno la scritta: sequestrato, un gesto simbolico che esprime tutto.
Facciamo riprese, da più parti, riprendiamo, cancelli, e dentro altri cancelli, finestre blindate, sbarre…ma più avanti,da un ‘altro lato gli uomini e le donne recluse stanno affacciati, controllati da decine di poliziotti e carabinieri…riesco a vederli con lo zoom della videocamera.. salutano....ci aspettavano….li salutiamo….ritorniamo e il corteo si ricompatta tranquillamente. Si ritorna sulla piazza da dove di li a poco sono previsti alcuni concerti di musica etnica.
Ma, nello stesso momento in cui noi eravamo di fronte al CPT arrivano notizie di continui susseguirsi di sbarchi. Alcuni di noi alla fine della manifestazione decidono di andare a vedere. Ma non andremo sin giù alla banchina….dal belvedere , alla fine del corso principale del paese, via Roma, dall’alto e supportati da telecamere, riusciamo ad assistere alle operazioni di trasferimento di quelli appena arrivati, da parte di guardia di finanza e misericordia , verso il centro già sovraffollato per i continui sbarchi dei giorni precedenti.
Dove quindi andranno a finire queste persone appena arrivate , dove li porteranno dunque nei prossimi giorni?
Si sa che il destino è quello dei continui trasferimenti in vari CPT siciliani o della penisola, primo fra tutti quello in Calabria, altro luogo da cui partono le deportazioni verso la Libia o altri paesi, che non sono quasi mai i paesi di origine dei migranti, di questi instancabili viaggiatori..
Poco veramente possiamo fare, anche se volessimo pensare a qualcosa, siamo a Lampedusa ce ne rendiamo conto. Ne prendiamo ancora una volta atto, lo sapevamo.
Daltronde la giornata di Lampedusa ha un valore fortemente politico:luogo ormai simbolo di terra di frontiera, che tanto vorremmo che veramente non ci fossero più…….
Ma i segnali importanti vengono da più parti, non solo la partecipazione a livello nazionale di queste giornate ti tanti soggetti, ma l’adesione di tantissimi, in primis molti intellettuali e figure importanti della politica siciliana, come Rita Borsellino, che dal palco sulla piazza ha ribadito la sua adesione a questi obiettivi, ponendosi contro l’esistenza dei CPT, e assicurando la presentazione di proposte alla Assemblea Regionale Siciliana., volte a cambiare pagina in Sicilia , chiamata terra d’accoglienza, ma che di fatto ha mostrato un volto duro,blindato, in molti casi indifferente, come dovunque in questo momento.
Questa esempio di far politica che è stato posto in essere a Lampedusa da parte di tutti i soggetti antirazzisti, dà una lezione a tanti, in primis al sindaco dell’ isola , che in mancanza di argomentazioni e per sola contrapposizione politica, aveva terrorizzato i suoi cittadini con notizie di sicure devastazione e guerriglia urbana da parte dei no global, appoggiato spesso da stampa e televisioni compiacenti a caccia di notizie che facciano odiens, ma ci da anche la misura del nanismo politico con cui ogni giorno si deve aver a che fare in Sicilia .
In ogni caso questa esperienza apre una stagione nuova di lotte, non solo sui diritti dei migranti, ma sui diritti di tutti, per continuare instancabilmente a opporsi contro chi vorrebbe fare di ognuno di noi il soldatino del proprio esercito…. ma in molti abbiamo deciso di no.

Enrico Montalbano
Rete Antirazzista Siciliana

Disumana Res # 2_ Consumatori di violenza

L’uomo civilizzato a colazione

Viviamo e moriamo da consumatori tipo dunque.
Viviamo e moriamo anche da consumatori di violenza.
Al sicuro, sfogliamo giornali, guardiamo la tv, ci mettiamo insomma davanti al dolore degli altri, e in questa nostra «prossimità priva di rischi», ingurgitiamo il nostro quotidiano pasto di violenza. Che siamo consumatori di violenza non rappresenta nella storia dell’uomo un fatto nuovo. Wordsworth nel 1800 denuncia questa dieta a base di orrori e poco più di sessanta anni dopo Charles Baudelaire, nel suo diario, annoterà, senza differenze tra giornali o tra giorni, mesi e anni, la presenza della stessa problematica scrivendo che «ogni giornale, dalla prima all’ultima riga, è un tessuto di orrori. Guerre, crimini, stupri, impudicizie, torture, delitti dei principi, delitti delle nazioni, delitti dei singoli; un’ubriacatura universale di atrocità. Ed è con questo nauseante aperitivo che l’uomo civilizzato accompagna la sua colazione ogni mattina».
Oggi, saturi di immagini più di ieri perché «gli individui stessi aspirano a diventare immagini: celebrità», ingoiamo direttamente, senza masticare, i segni della perversità umana:

guerre nel mondo
Africa
Americhe
Asia
Europa
Medio Oriente


Sono passati centoquarantasei anni da quella pagina di diario scritta da Baudelaire.

Riferimenti
Susan Sontag, Davanti al dolore degli altri, Oscar Mondatori, Milano, 2003.

iMago

11 settembre 2006

Disumana Res # 1 _ Guerre Commerciali

Nell’Era dei Clusters
Chi (vogliono che) siamo?

Siamo tutti «gruppi di persone o cose dello stesso tipo». Clasters. Esseri studiati persino nell’intimità. Siamo liceali, individui «con poche responsabilità condizionati solo dal bisogno di appartenere ad un gruppo e confrontarsi con esso», giovani e spensierati studenti della classe media, delfini, definiti con poetica espressione «gioventù degli anni dorati», e in quanto tali disponiamo di denaro, cultura ed energie per mettere a frutto sia l’una che l’altra, un gruppo curioso, aperto al nuovo, con la voglia di capire e divertirsi. Siamo, ahimé, anche spettatori. Giovani maschi dei piccoli centri dove la vita è soprattutto lavoro e gli scarsi strumenti culturali che abbiamo ci fanno attori passivi della trasformazione sociale e «facili prede dei più effimeri miti consumistici». E siamo pure arrivati, ebbene si, abbiamo vinto: lavoriamo, viaggiamo, leggiamo, ci teniamo informati, partecipiamo alla vita in maniera piena e attiva. Quante cose siamo noi umani? Tante, tantissime, ce ne incollano addosso sempre di nuove: impegnati, organizzatori, esecutori, colleghe, commesse, raffinate, massaie, avventati, accorti, appartate, siamo tutto questo e altro ancora. La psicografia enuncia i suoi termini, li inserisce in un dizionario, e come si sa, un dizionario non mente. È lessico dunque, modo d’esprimersi, linguaggio d’un ambiente e di chi lo parla nel suo farsi, un contributo a costruire il senso del mondo. Piccolo bestiario umano. I dizionari di comunicazione d’impresa rappresentano un modo altro di costruire il senso del mondo. Si scopre, attraverso l’advertising (esposizione alle tecniche pubblicitarie), che siamo usati in testing che misurano i mutamenti delle nostre aspettative e dei nostri comportamenti d’acquisto (nient’altro che variabili di comunicazione), o persino che veniamo monitorati nei nostri acquisti non programmati. Sanno anche quello che non sappiamo neppure noi di sapere quando facciamo un cazzo d’acquisto d’impulso. Dico, vogliono sapere qual è lo stimolo che abbiamo percepito nell’istante in cui lo abbiamo fatto. In questa tipologia di scrittura il mondo è ad hoc survey, mirato a un particolare obiettivo e quella che credevamo la nostra realtà dei fatti, accidental sampling, un campione casuale. È questo il problema, come ogni buon dizionario, anch’esso è volto a produrre un linguaggio che esce fuori dal mondo scritto per entrare nella realtà, contribuendo a ri-scriverla. Il mondo scritto, come ricorda Italo Calvino «è un mondo fatto di parole, usate secondo le tecniche e le strategie proprie del linguaggio, secondo gli speciali sistemi in cui si organizzano i significati e le relazioni tra i significati». È ora di iniziare a chiedersi che senso dell’approccio all’esperienza trasmette questo tipo di mondo scritto, e tanto per ritornare sul grande scrittore italiano e fine osservatore della realtà, bisogna ricordarsi che « (…) il mondo esterno è sempre là e non dipende dalle parole, anzi è in qualche modo irriducibile alle parole, e non c’è linguaggio, non c’è scrittura che possano esaurirlo». La vita va al di là di una clasters analysis, dell’individuazione di gruppi omogenei e di criteri prefissati. L’articolo 3 del codice di etica professionale delle relazioni pubbliche, visto il contesto in cui è inserito, ricorda un po’ bizzarramente, che si è tenuti a «rispettare i principi della dichiarazione universale dei diritti umani». Come è possibile quando si producono modelli di mondi paradossalmente orientati ad assoggettare individui all’acquisto?
Riferimenti:
Centro Studi Comunicazione Cogno e Associati, D.E.CO.DI, Dizionario Enciclopedico della Comunicazione d’Impresa, http://www.cognoassociati.it/;
Tullio De Mauro, Dizionario italiano, Paravia Bruno Mondadori Editore, 2000;
Italo Calvino, Mondo scritto e mondo non scritto, Mondadori, 2002;

iMago

08 settembre 2006

Disumana Res # 0

Prima di tutto un saluto...
A Kunz (che mi ha stimolato ieri sera a intervenire sul blog), ma anche a Iz, Dis...
e naturalmente a Peppino Impastato, con cui vorrei introdurmi citando un estratto di una sua bellissima poesia...
"E' tutto un gran vociare che gela il sangue, come uno scricchiolo di ossa rotte."

Esiste un modo, quanto più semplice possibile, di iniziare a scrivere sul tema della guerra? Su uno dei modi in cui il sangue gela e le ossa si rompono?
Ci provo. Partendo da uno schema, cioè dalla semplificazione estrema.
Proviamo a tradurlo. Un carattere, una personalità, è definibile se ci poniamo prima di tutto di fronte a due domande:
1. Come si vive?
2. Come si muore?
Il carattere di un individuo o di un popolo può essere ricollegato a questa riflessione. Proviamo dunque a porci queste due domande quando siamo davanti ai fatti di guerra. Qualche esempio: come vivono bambini in situazioni di conflitto? Come muoiono?
Tutto sembra diventare più chiaro. La nebbia dei bla bla bla politici o economici svanisce di fronte alle risposte che il nostro cervello inizia a mettere naturalmente in gioco.

iMago

05 settembre 2006

Realtà Sua

La giustizia che puntualmente non viene fatta è diventata fin troppo scontata in questo paese al contrario; avevo scritto della maschera suina tiraschiaffi der principazzo nero, che con molte probabilità sarebbe tornato del tutto libero e sempre più lontano dallo scandalo e come volevasi dimostrare eccolo scorazzante come uno qualunque, ma uno qualunque non è!

Lui è lo pseudoerede al trono, anche se non c'è più re né monarchia da sessantanni, lui lo è. Anche se è stato pidduista, filofascista e probabilmente ancora massone, è sempre un principe, il suo sangue è reale, non si tocca. Anche se omicida, anche se sfruttatore, truffatore, traffichino, trafficante, depravato, tutto questo non basta a fare di lui una persona riprovevole cui bisognerebbe far scontare qualche colpa, lui non sconta… anzi a lui si fa lo sconto… e che sconto!

Praticamente gratis!

L'unica misura cautelare nei suoi confronti è rimasta quella del divieto di espatrio, ma lui non ci sta…. Le cose o si fanno bene o è meglio non farle. I suoi avvocati hanno già annunciato che andranno in appello.

E se devo dire la verità, sono d’accordo.

A cosa serve il divieto di espatrio se per il resto è totalmente libero? Temono scappi?

Beh, non sarebbe male!

Prima lo avete fatto entrare e lui ne ha approfittatto, adesso volete trattenerlo? per cosa?

Ha un sapore di presa per il.

Ha un sapore italiano insomma.


Per(Dis)GraziaRicevuta

02 settembre 2006

Gatti da pelare

Per fortuna che in questo paese c'e' ancora qualcuno che fa il suo mestiere con dignita', professionalita' ed intelligenza.
Una settimana da infiltrato passata tra i 50.000 e piu' braccianti stranieri nel foggiano, in mezzo a quei campi che, magari andando in vacanza, avete attraversato con la vostra lucida macchina ultimo modello e navigatore satellitare a comando mentale.
Dopo aver letto l'articolo di Fabrizio Gatti provate a guardare in faccia un pomodoro.

Lunga vita al giornalismo d'inchiesta

iZ

01 settembre 2006

30 agosto 2006

A 20, colpita e affondata

L'aveva detto lui stesso il giorno della storica inaugurazione (dopo 35 anni) di un nuovo tratto dell'autostrada Palermo-Messina (la A20).
Il 21 dicembre 2004 dopo la benedizione dell'arcivescovo di Palermo, il cardinale De Giorgi, ed il taglio del nastro tricolore insieme a Cuffaro, Lunardi, Prestigiacomo e Micciche' (che di piste, si sa, e' un intenditore), al passaggio della prima auto, una Punto blu,
l'allora presidente del consiglio raccomando': "Su questa autostrada andate piano".
Ad aver fretta, invece, era proprio lui che non vedeva l'ora di annoverare fra i suoi successi di buon governo l'apertura di quella che e' diventata l'autostrada piu' contestata d'Italia.
"Situazioni distribuite e concentrate di grave pericolo" e' il verdetto che due tecnici palermitani consulenti del procuratore di Mistretta hanno emesso. Il procuratore, Ettore Costanzo, il 29 agosto 2006 a conclusione delle indagini preliminari ha ravvisato quindi che "non sussistevano i requisiti minimi di garanzia della sicurezza della circolazione".
Assenza degli standard di sicurezza in particolare nelle gallerie dove mancano gli aereatori, le vie di fuga, le colonnine SOS, l'illuminazione e dove i semafori e il telecontrollo sono inattivi, questo il contenuto della relazione dei tecnici che hanno anche evidenziato il gran numero di cantieri aperti che costringono, specie nel tratto Castelbuono-Furiano, a innumerevoli gimcane e restringimenti di corsia.
Spicca un primato tutto siciliano (in questi casi non manca mai): e' la prima autostrada (al mondo?) ad avere una rampa d'accesso direttamente nella corsia di sorpasso (lo svincolo di Furiano).
Il bilancio e' di otto indagati per attentato alla sicurezza stradale e falso in atto pubblico e coinvolge rappresentanti dell'Anas, del consorzio per le autostrade siciliane e della Technital la ditta che ha progettato il ponte e ne ha diretto i lavori.

iZ

27 agosto 2006

Ammazzatevi in pace

A mio giudizio una missione di pace deve quantomeno:
portare beni di prima necessita' (alimentari, medicinali, vestiario, etc.) assicurandone un'equa distribuzione; ripristinare gli ospedali locali o istituirne da campo per curare quanti piu' civili possibili; ripristinare i servizi basilari (acqua, elettricita', telefono); ripristinare le principali vie di comunicazione (strade, ponti); assicurare una sistemazione provvisoria a tutti i senzatetto; bonificare il territorio da ordigni inesplosi o mine; permettere la ripresa delle normali attivita' dei cittadini (scuole, uffici, negozi, lavoro nei campi).
Penso che per far questo non servano armi.

Ieri alla marcia della pace Perugia-Assisi il portavoce della Tavola della Pace, Flavio Lotti, ha dichiarato: "La situazione in Libano è cambiata, c'è una tregua, malferma ma c'è, e bisogna riconoscere il ruolo svolto in questo senso dall'Italia. Ma siamo qui oggi perché resta immenso il pericolo della continuazione di questa guerra. Proviamo a renderci utili, senza riproporre oggi la pur importante discussione sulla ragione e i torti".
"Vogliamo capire - ha spiegato Lotti - e essere rassicurati, pensare che l'Italia davvero sta provando a costruire una missione di pace e che non stiamo partendo per un altro Afghanistan, un altro Iraq. Noi tutti siamo favorevoli alla missione in Libano, ma chiediamo che i soldi impiegati non vengano tolti alla lotta contro la povertà".
Proviamo a chiedere anche di lasciare le armi a casa?

A questo proposito non c'e' discorso piu' attuale di quello fatto dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini nel suo Messaggio di fine anno nel dicembre del 1983.
Di seguito ne riporto alcuni brani:

[...]
Io sono con coloro che manifestano per la pace. E' troppo facile dire che queste manifestazioni sono strumentalizzate. Sono giovani che scendono in piazza e vogliono difendere la pace, quindi vogliono difendere il loro avvenire.

[...]
...e mentre si spendono miliardi per costruire questi ordigni di morte, 40 mila bambini muoiono di fame ogni giorno, 40 mila bambini. Questa morte di innocenti pesa sulla coscienza di tutti gli uomini di stato, quindi pesa anche sulla mia coscienza.

[...]
...scienziati premi nobel che mi sono venuti a trovare qui' mi hanno detto che io ho ragione, perche' puo' essere controllato il disarmo. E se veramente vogliono la pace devono giungere a questa conclusione: disarmo totale e controllato. E i miliardi che sperperano per costruire ordigni di morte, che se usati costituirebbero la fine dell' umanita' , siano usati per sfamare chi nel mondo in questo momento sta morendo di fame. Io sono stato, amici miei, nel Libano a trovare i nostri bravi ragazzi. Ho passato con loro quella che una volta era la festa nazionale, il 4 novembre. Ho detto scherzosamente: ''io non arrivo con i capi di stato maggiore; sono arrivato con cento bottiglie di lambrusco e con cento panettoni. Bravi questi nostri soldati, bravissimi. Ecco, io mi sono chiesto, chiedetevelo anche voi, amici miei: ''come mai il nostro contingente non e' stato fatto bersaglio da parte di attacchi proditori come il contingente americano o il contingente francese?'' (in 14 mesi morti 240 marines, 76 militari francesi ed 1 italiano - ndr.).

[...]
Io sono decisamente contrario a che il nostro contingente sia coinvolto nel Libano in una guerra, sia pure locale. Se il nostro contingente puo' svolgere opera di pace, rimanga in Libano, ma se nel Libano si creano condizioni tali da scatenare un conflitto, noi dobbiamo togliere il nostro contingente e lasciare a beirut soltanto l' ospedale da campo.

[...]
Io sono stato, ripeto, nel Libano. Ho visitato quella tormentata regione, i cimiteri di Chatila e Sabra. E' una cosa che angoscia vedere questo cimitero dove sono sepolte le vittime di quel massacro orrendo (2.000 palestinesi e libanesi massacrati nei campi in due gioni da forze filo-israeliane - ndr.). Il responsabile di quel massacro orrendo e' ancora al governo in Israele.
E quasi va baldanzoso di questo massacro fatto. E' un responsabile cui dovrebbe essere dato il bando della societa' .

[...]
Vi e' questa preoccupazione quindi della guerra. Fanno bene i giovani a preoccuparsi. D' altra parte hanno ragione: si preoccupano del loro avvenire. Noi siamo al tramonto della nostra esistenza, loro hanno dinanzi a se' tutta una vita. Ed hanno ragione di voler vivere in pace la loro esistenza.

iZ