24 febbraio 2005

invidio la tua capacità di avere bei ricordi. ma come fai?

al massimo sono tristi, ma ricuciti con una poetica tale da essere belli anche loro. è tutto così sfumato, così pastello. i percorsi della tua infanzia, i giochi, i nonni, le mandorle, i fichi. tutto così pieno di sole. un bambino, un ragazzino, un ragazzo, un uomo così sano. ti invidio, veramente.

sei pieno di nostalgie. e questo non lo invidio. a me sembra di ricordare solo eventi terrificanti ma almeno spero che il bello debba ancora venire. io le nostalgie non so neanche cosa siano.

quello che mi colpisce e che io e te siamo così diversi. sei così misurato, attento, ordinato, preciso.

quando vengo a casa tua tu e tua moglie siete perfetti. sempre. accoglienti, amabili, rassicuranti.

come fai? perché non ti somiglio neanche un po’?

hai saputo costruire un’azienda, una casa, una famiglia, un’altra casa, un’altra famiglia. e tutto senza mai perdere la tua compostezza, la tua calma, la tua pace.

il tuo stato di salute è perfetto, la tua taglia è perfetta, la pelle, i denti, i capelli.

possibile che dovessi ricacciare tutto il tuo lato oscuro nello spermatozoo che mettesti nell’ovulo di mia madre?

fetus

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