14 aprile 2007


C’era una volta un sogno e questa è una favola triste.

Che parla di un uomo che si chiama Yang Wu e vive nella sua casa nella città di Chongquing. Questa casa è piccola e strana e forse scomoda e invivibile però lui la ama.
Un giorno la società immobiliare che possiede ormai mezza città e che si chiama Chongquing Zhengsheng Real Estate decide di costruire un centro commerciale proprio li.
E così Yang Wu dice no, io dalla mia casa non me ne vado.
Per anni si va avanti con trattative a parole poi succede un gran casino.
La società di costruzioni non vuole fermare i lavori e inizia a scavare un bel buco fino a che Yang Wu si ritrova ad undici metri da terra, su di un isola sospesa e pericolante, dove può salire solo con una lunga scala. E da qui combatte. Per tre mesi.
Si fa portare cibo e acqua e ci convince tutti che in quello che sta facendo ci crede. C’è così tanta passione nel suo stare barricato sapendo che in qualsiasi momento potrebbe cadere e cadere per metri o essere portato via da una ruspa. C’è così tanta convinzione che anche a non volersi fidare ti fidi lo stesso. I giornali di tutto il mondo ne parlano, a me questa storia me la racconta la mia dentista. E io mi emoziono tantissimo e penso ma guarda un po’ che storia meravigliosa e inaspettata e magica chissà cosa succederà. Chissà se ce la farà.
E poi arriva la primavera e io penso almeno non avrà freddo lassù e potrà sedersi sul metro quadrato di prato a guardare il vuoto al sole e sentirsi così bene e così ricco e così felice.

A questo punto inizio ad immaginare i finali:

Epico: Yang Wu si suicida nella sua casa prima che le ruspe la abbattano.
Surreale: Yang Wu fa caricare la baracca su un camion e se la porta a Londra dove è acclamato come un eroe e diventa baronetto come i Beatles onoris causa.
Romantico: Yang Wu continua a vivere per sempre felicemente sulla sua amata collinetta diventando il guru della città.
Realistico: Yang Wu dopo un po’ si stufa e lascia perdere..ma non dopo soli tre mesi di lotta!!

Ci sono poche storie ancora in grado di spezzarmi il cuore e questa me lo ha sfracellato. Lo confesso. Perché in realtà questo piccolo cinese ci ha preso pesantemente per il culo.

E adesso vi dico come va a finire.

Yang Wu vende la sua casa alla multinazionale e riceve in cambio un appartamento di 200 metri quadri con tutti i comfort al centro di Chongquing.

Così sia.

Che bravi quelli che ci avevano creduto, chissà quanti soldi ha fatto dopo aver sollevato tutto sto bordello.
Così mi domando ma lui ci aveva creduto per un po’ o si è preso in giro anche da solo o si è preso paura o non si è reso conto di quello che stava combinando o semplicemente ci è rimasto sotto col fascino della vita comoda borghese? O forse ha solo cambiato idea come Lindo Ferretti che mi diventa un catto coatto? Queste cose succedono. Inutile farsi domande. Se solo si fosse fermato in tempo.
Però la mia dentista non poteva fare il suo lavoro e starsene zitta?? così non me ne tornavo a casa tanto stupidamente felice, come se mi avessero fatto un così bel regalo e il mondo fosse improvvisamente un posto tanto bello..per poi collegarmi a internet e scoprire che questa storia è finita nel peggior modo possibile. Morte lenta, bugie, omologazione, silenzio stampa.
E perfidamente penso che se fosse stata una donna la protagonista il finale sarebbe stato diverso, magari un disastro ma diverso.. Cosa ci si poteva aspettare..

Ma no via.. anche il femminismo ha rotto le palle sono gli esseri umani che fanno cagare.

Lo avevo detto che era una favola triste. Spero che adesso siate tutti incazzati quanto me.

sil_etta

Se volete saperne di più:

www.worldmagazine.it (14 Aprile 2007)
www.corriere.it (16 Marzo 2007)
www.worldmagazine.it (4 Aprile 2007)
Inoltre consiglio vivamente il libro del siciliano La Cecla “Perdersi, l’uomo senza ambiente” ed.
Laterza. Illuminante e bellissimo. Molto in tema.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"L'argent fait la guerre" diceva non so quale francese e a guardar bene non aveva tutti i torti.
Si dice che ognuno di noi abbia un prezzo e che sia solo una questione di zeri.
E gli esempi si sprecano....

Tristemente
iZ

Anonimo ha detto...

E' sempre la stessa canzone con ritornelli diversi...ma l'inciso, purtroppo, lo scivono loro, questi maledetti bastardi che muovono il mondo con i loro sporchi soldi...e noi zitti sotto...costretti a parlare a bassa voce...per quanto ancora?