13 settembre 2006

Disumana Res # 2_ Consumatori di violenza

L’uomo civilizzato a colazione

Viviamo e moriamo da consumatori tipo dunque.
Viviamo e moriamo anche da consumatori di violenza.
Al sicuro, sfogliamo giornali, guardiamo la tv, ci mettiamo insomma davanti al dolore degli altri, e in questa nostra «prossimità priva di rischi», ingurgitiamo il nostro quotidiano pasto di violenza. Che siamo consumatori di violenza non rappresenta nella storia dell’uomo un fatto nuovo. Wordsworth nel 1800 denuncia questa dieta a base di orrori e poco più di sessanta anni dopo Charles Baudelaire, nel suo diario, annoterà, senza differenze tra giornali o tra giorni, mesi e anni, la presenza della stessa problematica scrivendo che «ogni giornale, dalla prima all’ultima riga, è un tessuto di orrori. Guerre, crimini, stupri, impudicizie, torture, delitti dei principi, delitti delle nazioni, delitti dei singoli; un’ubriacatura universale di atrocità. Ed è con questo nauseante aperitivo che l’uomo civilizzato accompagna la sua colazione ogni mattina».
Oggi, saturi di immagini più di ieri perché «gli individui stessi aspirano a diventare immagini: celebrità», ingoiamo direttamente, senza masticare, i segni della perversità umana:

guerre nel mondo
Africa
Americhe
Asia
Europa
Medio Oriente


Sono passati centoquarantasei anni da quella pagina di diario scritta da Baudelaire.

Riferimenti
Susan Sontag, Davanti al dolore degli altri, Oscar Mondatori, Milano, 2003.

iMago

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