02 ottobre 2006

LA VENDETTA DELLO STOMACO GUASTO favoletta ecologica per bambini audaci

C'era una volta, in un piccolo paesino di provincia, un ragazzo di nome Alfonso, con l'alito talmente pestilenziale, ma talmente pestilenziale, che tutti lo soprannominarono "Alfogno".

Anche sua madre lo chiamava così e confidando, ormai, per quel fiato sciagurato, solo nell'intercessione divina, lo aveva relegato in una camera piena di finestre a pane e acqua di Lourdes.

Da quelle finestre di tanto in tanto, lui fuggiva portando a spasso ventate di disperazione: sua e di chiunque lo avvicinasse….

Ogni saluto, giunto regolarmente da lontano, gli ricordava la sua triste condizione e così, sempre più frustrato, finiva per rintanarsi solo con i suoi pensieri che, almeno loro, non puzzavano.

Abbandonato nel suo lettino, ad occhi chiusi, immaginava che il suo stomaco generasse la primavera e, attraverso la sua bocca la riversasse sul mondo intero per dodici mesi all'anno…. e gioiva felicissimo di tale miracolosa guarigione.

Riaprendo gli occhi, però, scopriva l'orsetto di peluche che egli era solito coricarsi accanto girato dalla parte opposta e con l'espressione nauseata, e la sua onirica Primavera veniva negata crudelmente da un pianto dirotto.

Il nostro povero Alfogno… ehm… Alfonso visse, per tanto, la sua giovinezza consapevole di avere molto da comunicare agli altri, ma impossibilitato a farlo senza mettere a repentaglio (e sottolineo aglio) l'incolumità dei suoi interlocutori….

Crescendo, purtroppo, continuo a peggiorare… peggiorare senza sosta…

Alla terrificante alitosi si aggiunse una spaventosa forma di aerofagia che fece da "colonna sonora" ad un tragico epilogo: in una delle sue fughe, con un immane peto, fulminò un innocente bambino di due anni che ebbe la malaugurata sorte di passargli accanto in quel momento.

NON CI FU PIU' PIETA' PER LUI!

La giuria popolare fu unanime nel condannarlo ed il giudice gli inflisse il massimo della pena per l'orripilante infanticidio commesso: la Vita!

I detenuti del carcere assegnatogli, nonostante egli fosse nel più totale isolamento, videro la loro unica ora d'aria seriamente compromessa, ma il tempo si appestò… ehm… apprestò a salvarli avvicinando il fatidico momento….

Nessuno assistette all'esecuzione ed il boia, protetto da una sofisticata maschera antigas, lo crivellò con sventagliate di mitra tenendosi a debita distanza di sicurezza.

La notizia della sua morte si propagò a suon di respiri di sollievo che, oramai, tutti poterono tirare….

… Ma quella tranquillità ebbe poca durata….

… improvvisamente, da ogni foro provocato sul suo corpo, fuoriuscirono agguerritissimi soldatini di merda decisi a vendicare il compianto ed ad imporre la loro egemonia in paese.

Spietati ed implacabili marciarono al grido di PRRRRR! PRR! PRRRRRRR!

La loro prima vittima fu il boia, colpito in piena faccia da uno stronzetto molotov; quindi toccò a tutti gli altri….

In memoria di Alfonso, con eroici lanci di bombe ad ano, i soldatini fecero in breve piazza pulita… e finalmente pregna di MERDA.

Crebbero, si moltiplicarono e vissero in eterno felici escrementi.


Godurio

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