Forse avete dimenticato troppo in fretta Genova, ma non solo Genova, la nostra storia, che sembra ripetersi con fredda e matematica lucidità.
Forse lo dimenticate ogni qualvolta si avvicinano le elezioni, dopo aver ascoltato le secolari, ataviche, impolverate e maleodoranti puttanate, vestite di promesse solenni di ogni sorta.
Lo dimenticate perché finite sempre, grazie anche al tempo che passa, per fare l'ormai bizzarro ragionamento sul voto al meno peggio, cioè a colui che infondo ci fa meno antipatia, che quella volta…ti ricordi…in quella trasmissione…ha detto due o tre cose giuste, oppure... mi sembra che sotto certi punti di vista sia un po’ più onesto degli altri, o anche… del resto bisogna votare..è un dovere… e poi se non voti favorisci quello lì….
Quando capirete che così non può funzionare? Che la storia si ripeterà all'infinito, che non esiste il meno peggio in quanto già è peggio, che non può essere mai questione di simpatia e antipatia, che le due o tre cose giuste dette in quella trasmissione sono confezionate per far sì che voi diciate:- ah però, adesso sì che parla bene!, che l'onestà non fa parte dei parametri politici, che votare è sì un dovere ma dovrebbe esserlo anche il rifiuto di farlo, per protesta, sì esatto, vi suona strano? Immaginate per un attimo di svegliarvi all'indomani del voto e di sentire attraverso i media che è appena successo qualcosa di incredibile, una rivoluzione silenziosa: il paese non ha votato!
Un'intera classe politica messa in discussione dai cittadini; un primo passo per farli davvero volare bassi, per intimargli di non essere più disposti a concedergli privilegi e a farli sentire dei privilegiati; per imporgli di tagliare notevolmente le loro finanze e non di tagliare fondi con finanziarie che hanno il solo scopo di arricchirli; di ringraziarci almeno 10 volte al giorno e a testa bassa perché non sono lì per meriti speciali ma perché ce li abbiamo messi noi affinché siano la nostra voce; a darci resoconti giornalieri trasparenti sul loro operato; ad abolire il segreto di stato e a rendere ufficiali i passati e presenti in quanto lo stato siamo noi e abbiamo diritto di sapere.
Farli tremare davanti una dignitosa, silente e imprevedibile rivoluzione di massa.
Primi passi.
Sarebbe divertente.
Non è impossibile, non vi si chiede di spegnere il televisore, quella sì che è un'utopia, purtroppo.
E se proprio non potete fare a meno di presenziare in cabina elettorale, beh allora l'alternativa è una, con lo stesso effetto: sulla scheda elettorale ad aprile Votate Dissenso!
IlDisOrdine
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